Il corallo è conosciuto in tutto il mondo e Torre del Greco è la città più importante del mondo per la sua lavorazione. In effetti il corallo ha cambiato la storia di Torre del Greco, città a sud di Napoli fin dal '400 dedita alla sua pesca.
Il corallo è bello, prima di tutto, ma ha qualcosa di particolare che lo rende unico, seppur con due nature, mobile ed immobile (è un insieme di polipi che formano uno scheletro di tipo calcareo). Sembra quasi un'alga che si pietrifica appena fuori dall'acqua.
Sono circa 10 mila anni che viene utilizzato per i primi monili della storia e non solo. E proprio perché era considerato propiziatorio, era portato addosso, offerto agli dei, scolpito per essere tramandato. Per dare un'idea del suo valore, poi, basti pensare che la sua crescita può essere inferiore a due centimetri l'anno, quindi si intuisce perché è cosi ricercata e la sua pesca rigidamente regolamentata. A Torre del Greco la lavorazione del corallo non è un mestiere, ma l'anima stessa del luogo, tanto che è appena stata fatta richiesta all'Unesco per inserirla nel Patrimonio immateriale dell'Umanità.
E l'abilità dei grandi maestri ha reso la città il fulcro mondiale dell'import-export " corallaro. Il circuito produttivo prevede, infatti, l'acquisto di varietà mediterranee e asiatiche, poi la lavorazione qui e infine la vendita sul territorio nazionale, ma soprattutto internazionale, dal Giappone, agli Stati Uniti, all'Europa.
Il percorso di un ramo è lungo, sia da un punto di vista geografico che cronologico. Per prima cosa del corallo si devono guardare il colore, si va dal rosso acceso al bianco, la compattezza e le dimensioni unite alla provenienza (che ne determinano la rarità e quindi il valore). In seguito di decide se il pezzo sarà liscio o inciso, ma la mano dell'uomo non lascia mail il corallo.
A Torre si lavora anche la conchiglia: dalla corniola e dalla sardonica nascono i famosissimi cammei, l'altra eccellenza locale. Dal momento che la materia prima non è standardizzabile nemmeno in questo caso, l'incisore usa il bulino per creare paesaggi neoclassici, volti di donna, scene mitologiche che lo impegnano per settimane. Per arrivare a certi livelli, bisogna dedicarsi allo studio con impegno e dedizione. Ci si può iscrivere, infatti, alla Scuola d'incisione, oggi Istituto Statale d'Arte, con annesso Museo che tramanda questo sapere rinnovandolo costantemente. Poi bisogna avere la fortuna di essere presi come apprendisti da un maestro ed imparare il massimo.
Se è vero che la maggioranza delle aziende vende all'ingrosso bisogna citare alcuni nomi che fanno parte della storia locale e che danno anche la possibilità al pubblico di acquistare i loro gioielli. Come Antonio De Simone, il padre dei "corallari", visto che l'azienda è del 1830. Antonio Guarracino, invece,è una bottega verace che ha lavorato per Bulgari e Tiffany dove si compra il prodotto non finito (ossia non montato), dai fili per collane alle statuette per il presepe. Lpm Giovanni Apa vende oggetti sia montati sia "adattabili" a richiesta e inoltre nei suoi spazi tour guidati alla scoperta di persone che realizzano sogni preziosi.
Vi consiglio alcuni utili indirizzi:
- Ascione, via Beato Vincenzo Romano, 6; ascione.it. Visite e vendita su appuntamento;
- Museo del Corallo, Piazza Luigi Palomba, 6. Ingresso libero;
- Antonio De Simone, Corso Avezzana, 24; antoniodesimone.it. Visita guitata gratuita (un'ora);
- Guarracino Coralli, Via Antonio Luise, 10; guarracinocoralli.it;
- Lpm Giovanni Apa, via Cavallo, 6; lpm-apa.com.
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