domenica 17 maggio 2015

I Carabi del mare Ionio: da Torre Colimena a Marina di Ginosa

Torre Colimena

Da Torre Calimena a Ginosa Marina le spiagge di Taranto si estendono per circa 80 km. Alte dune punteggiate da macchia mediterranea fanno da sfondo si litorali di sabbia e di acqua turchese che con i venti di tramontana diventa azzurro e trasparente come quello dei Caraibi.
Delle coste salentine queste coste sono le più selvagge. Quasi prive di stabilimenti balneari a sud di Taranto, più sfruttate da turismo di massa quelle a nord.
Capu ti la cilona
Nel territorio di Manduria si estende la Reserva naturale regionale del Litorale Tarantino Orientale: 15.000 metri quadrati di dune e rocce dove i monaci benedettini di San Lorenzo sfruttarono le saline, a partire dal 1172, creando un'industria che, nei periodi di massimo splendore, ha dato lavoro a 300 persone, prima che il sale diventasse monopolio di Stato.
Accanto alle saline si adagiano una spiaggia meravigliosa e, poco più avanti, la baia di Torre Colimena, un porto di pescatori intorno al quale sorge il villaggio.
La Torre di di guardia, risalente al 500, è privata ma il titolare consente di visitarla.Prima di imboccare il sentiero che porta alla riserva è d'obbligo dare uno sguardo alla "Capu ti la cilona": uno scoglio a forma di testa di tartaruga incastonato nelle rocce protese nel mare. Proseguendo verso nord si trova la piccola del fiume Chidro, uno dei pochi fiumi del Salento dove gli appassionati praticano canoa tra la tipica vegetazione palustre. 
Torre Borraco
Qui ad appena 150 metri dalla battigia, a circa tre metri di profondità, muniti di maschere e pinne si possono osservare alcuni sarcofagi romani che nel III secolo affondarono con tutto il carico di una nave romana che transitava li davanti. Sembra che in queste zone,nell'anno 45, sopreso da un naufragio, sia arrivato qui San Pietro e che abbia iniziato a convertire al Cristianesimo gli abitanti della zona, battezzando i nuovi cristiani nelle acque del fiume. La località prese il suo nome: San Pietro in Bevagna. In suo onore sorse un santuario sui cui resti vennero sotruite prima la torre di guardia, sorella di Torre Colimena, e nel Settecento anche la chiesa si San Pietro, addossata alla torre.
Dune di Campomarino di Maruggio
Tra spiagge e dune si giunge a Torre Borraco, dove un tempo scorreva l'antico fiume, oggi ridotto a un piccolo torrente. La torre è stata restaurata di recente da suo proprietario, il principe Alaya. 
Proseguendo si arriva alla selvaggia spiaggia di Campomarino, che appartiene al Comune di Marruggio.
Torre dell'Ovo
Le spiagge sono ancora incontaminate e libere. Sono solo quattro, infatti, gli stabilimenti balneari. Da qui dista pochissimo la località di Acquadolce di Campomarino dove un altro costone roccioso racchiude una spiaggia caraibica. La sabbia ha il colore del deserto, mentre il mare sfuma dall'azzurro turchese al blu intenso. 
Un altro punto molto noto è Torre dell'Ovo, una torre di guardia del Cinquecento di proprietà del Comune di Maruggio che si affaccia lungo un costone roccioso.
Qui ad una profondità che varia dai tre agli otto metri, è possibile ammirare (con il batiscopio o praticando snorkeling) una foresta calcarea che due milioni di anni fa venne sommersa dal mare e che oggi è divenuta richiamo per appassionati e studiosi provenienti da tutto il mondo.
Un'altra spiaggia dal grande fascino è quella di Torre Sgarrata, la piccola Marina di Pulsano.
Acque chiare e trasparenti e fondali bassi fanno di questa spiaggia un luogo di grande richiamo. I colori del mare sfumano dall'azzurro al verde smeraldo.
Porto Pirrone
Poco più avanti, senza mai lasciare la litoranea salentina, ecco Lido Silvana, presso Marina di Pulsano, chiamato così perché a fare da madrina alla sua inaugurazione, fu, negli anni 50, Silvana Pampanini. Il Lido ha cambiato nome in Fata Morgana ma il fascino e rimato immutato.
Proseguendo si incontrano tre baie di incomparabile bellezza. Sono le spiagge di Leporano: Lido Gandoli, Lido Saturo e Porto Pirrone. Si tratta di tre spiagge importanti anche sotto il profilo archeologico dal momento che tra Lido Saturo e Porto Pirrone si trovano i resti di una villa romana con piscina all'interno di un parco archeologico esteso su una superficie si sette ettari.
Attraversata Taranto (in direzione nord) il paesaggio cambia radicalmente e le dune lasciano il posto alle folte pinete che precedono le spiagge, molto estese sia in lunghezza che in profondità: Castellaneta Marina, Riva dei Tessali, Marina di Ginosa, da sette anni Bandiera Blu grazie alla trasparenza del mare ed alla qualità dei servizi.

Indirizzi utili:
  1. www.litoraletarantino.it
  2. www.prolocomanduria.it
  3. www.prolocopulsano.it
  4. www.maredelsud.it
  5. www.parcosaturo.it
  6. www.corpoforestale.it



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