La Sosta, Brescia |
Il camino è ormai l'oggetto del desiderio dei prossimi mesi, anche al ristorante.
LA SOSTA (Brescia)
In questo ristorante s'incontra il mondo della finanza e della politica cittadina. Il patron Aldo Mazzolari, ogni giorno da il benvenuto ai suoi opsiti tra tavole apparecchiate e mura seicentesche dove un tempo sostavano le carrozze che da Venezia andavano a Milano. Un grande camino domina la scena della sala più piccola. E' la saletta del fuoco, con antiche credenze, un grande lampadario d'epoca e un bellissimo salottino. Dalla cucina escono i piatti dello chef Enzo Colombo.
MALGA PANNA (Moena, Trento)
Malga Panna, Moena (Trento) |
La cucina è contemporanea e i prodotti sono della trasformazione trentina: in una raffinata atmosfera di montagna, circondati dalla natura della Val di Fassa, i piatti del giovane chef Paolo Donei (stellato Michelin), sono un inno ai sapori della terra. La sua cucina, si gusta a Malga Panna, vicino a Moena. Il tavolo migliore? Accanto al camino in pietra con travi a vista, oggetti contadini e una vetrata che guarda i boschi.
TAGIURA (Milano)
Qui ci si accomoda davanti a un fuoco, anzi due, sempre accesi. Nella Sala Rossa, c'è un solido camino e in quella chiamata Affresco, d'ispirazione settecentesca, uno più piccolo. I mobili sono antichi e la cucina segue la storia gastronomica del Nord Italia: minestra di fagioli di Pigna e carciofi e una carrellata di bolliti misti, speciali d'inverno, con buio umido fuori e il tepore casalingo all'interno.
COLLETTO (Bergamo)
Colletto, Adrara San Martino |
Tavoli alla francese, ambiente rustico chic in una casa padronale costruita tra filari di viti, boschi e oliveto. Intorno all'agribio ci sono le colline che segnano il confine tra Bergamo e Brescia. Le regole sono quelle della sostenibilità ambientale e la cucina capace di esaltare i prodotti locali, a chilometro zero, con creatività. I Piatti dello chef Michele Lasco vengono serviti in un'elegante sala dove ogni dettaglio è curato. Anche il camino. Quasi un oggetto di design, è sospeso da terra con alle spalle, come una quintina teatrale, una parete di ceppi in legno sistemati a incastro.
MOLIN VECIO (Caldogno, Vicenza)
Il mulino è del 1520 e la sua ruota ancora funziona, spinta dalle acque delle Risorgive. Intorno, un giardino con piante da frutto dimenticate e l'orto officinale, con cento diversi tipi di erbe aromatiche e fiori gourmand che puntualmente lo chef usa nei suoi piatti d'ispirazione vicentina. Nelle sale stile rustico di campagna, stufa a legna e un grande camino per scaldarsi alle sue fiamme nelle sere d'inverno.
POSTE VECIE (Venezia)
Poste Vecie, Venezia |
Si chiama così perché un tempo ospitava l'ufficio postale, ma dal 1500 propone ai suoi ospite un tipica cucina veneziana. Alle sue tavole si è seduto pure Casanova. Dare soddisfazione al palato è la missione di questo ristorante, unico all'interno del mercato del pesce di Rialto. A far da contrappunto al gusto l'ambiente: sale con affreschi del Cherubini che rappresentano i vizi capitali e il calore di camini d'epoca che ancora oggi funzionano.
ANTICHI SAPORI (Parma)
Nella campagna alle porte di Parma, c'è una saletta arredata come fosse il salotto di casa: vecchie credenze, piccoli oggetti e un tavolo vicino al camino. La trattoria Antichi Sapori è un indirizzo del buongusto e di conviviale cordialità, quella tipica emiliana. La pasta si tira a mano e i profumi che accompagnano ogni portata sono quelli di una volta.
LA NOCE (Modena)
La Noce, Modena |
Caratterizzano questa azienda verdure e farro biologico dell'orto, un museo rurale, botti di balsamico e un vigneto antico con uva lambrusca. All'Azienda Agrituristica Poggio La Noce Ivana Muzzarelli si muove tra pentole e fornelli del ristorante di fronte all'Acetaia. Il suo menù è a chilometro zero e si ordina in una saletta con camino. E se tra un boccone e l'altro il sonno coglie l'ospite impreparato, c'è una suite nell'antico mulino.
POVERO DIAVOLO (Torriana, Rimini)
Andana Resort, Grosseto |
Dalla Rimini bastano solo venti minuti per trovarsi in un'altra dimensione. Fortezze, castelli e antichi borghi. A Torriana, per esempio: uno sperone di roccia, la rocca e l'Osteria del Povero Diavolo, nota per la sua accurata ricerca tra le ricette antiche rivisitate dall'estro contemporaneo di Piergiorgio Parini, giovane chef di grande talento. Bellissime le sale del ristorante: porte incise firmate da Tonino Guerra, piccoli dettagli e un bel tavolo di legno nella sala con camino, sempre scoppiettante quando fuori è freddo.
LA VILLA (Castiglione della Pescaia, Grosseto)
Nella Maremma grossetana l'Andana Resort di Alain Ducasse è un tempio del gusto. All'interno, il ristorante la Villa, elegante, ma non formale: l'atmosfera è quella calda di una casa. In cucina si rispettano le tradizioni del territorio e si punta alla semplicità, miscelando alta tecnica francese e nobiltà della materia prima toscana, dove i sapori delicati e sapidi del mare si affiancano a quelli decisi della terra.
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