venerdì 25 luglio 2014

Grotte di Postumia

Una bellezza di fama mondiale
L’intreccio fantastico di gallerie e sale, la ricchezza sbalorditiva di fenomeni carsici e il facile accesso sono le ragioni principali per la grande popolarità e le numerose visite delle Grotte di Postumia che in 200 anni hanno ospitato già 35 milioni di visitatori.
Le Grotte di Postumia sono sicuramente le grotte più famose al mondo. Si tratta della maggiore attrazione turistica della Slovenia e di uno dei più importanti esempi di fenomeni carsici al mondo. Sulle Grotte di Postumia sono stati scritti molti libri e altri contributi e in soli 200 anni sono state pubblicate ben quasi 100 guide turistiche.

Perché le Grotte di Postumia sono così particolari?

Solo nelle Grotte di Postumia ormai da 140 anni con un trenino speciale potete viaggiare sotto i maestosi archi sotterranei, decorati da stalatitti che assomigliano a lampadari, attraversando il paesaggio fantastico, con sparse giocose sculture di calcaree.
Dai buoni 300 metri, accessibili ai visitatori fino a1 1818, oggi il visitatore delle grotte durante la visita che dura un’ora e mezzo percorre poco più di cinque chilometri di gallerie attrezzate per le visite turistiche. Il suo percorso per le grotte inizia sulla piattaforma di salita dell’unica ferrovia delle grotte, dove, soprattutto nel periodo estivo, regna il viavai tipico delle più grandi stazioni ferroviarie. Qui inizia la ferrovia, lunga 3,7 chilometri.

Dalle passeggiate …

Per molti anni la visita delle grotte si faceva solo a piedi. Quando nella primavera del 1857 le grotte furono visitate dalla coppia imperiale con scorta, per l’imperatrice Elisabetta e le sue dame di corte fecero costruire tre portantine di velluto. Le visitatrici non le usarono, ma le portantine da allora furono disponibili per gli altri visitatori benestanti.

Era l’epoca dell’inarrestabile modernizzazione del paesaggio intorno a Postojna. Nel 1857, la strada ferrata collegò Postojna con Vienna e Trieste e con il resto del mondo. Il numero di visitatori delle Grotte di Postumia l’anno seguente fu quasi radoppiato e un anno dopo di nuovo aumentò di molto. L’aumento delle visite sempre di nuovo stimolò i pensieri su nuove soluzioni di accesso alle parti più belle delle grotte (il geografo, carsologo e iniziatore della speleologia moderna A. Adolf Schmidl, per esempio, propose l’introduzione di asinelli da cavalcata).

Ha meriti per il fiorire e lo sviluppo del turismo postumiese anche l’uomo proveniente dalla valle della Selška Sora, il patriota sloveno Anton Globočnik pl. Sorodolski, che nel 1863 divenne capitano distrettuale di Postojna e con ciò anche presidente della Commissione delle Grotte. Durante il suo mandato (1863–1885) introdusse tante novità che aiutarono al modernamento delle Grotte di Postumia e dell’offerta turistica di Postojna. Tra altro fu anche l’iniziatore della ferrovia della grotta.

… alla ferrovia a binario singolo …

Nel 1872 vennero posati i binari fino all’odierno Grande monte (allora chiamato Calvario) e ai visitatori fu offerta la possibilità di visitare le grotte in carretti da due, spinti dalle guide. La piccola ferrovia manuale non bastava per le numerose visite. Il traino a motore fu pianificato prima della prima guerra mondiale ma introdotto solo nel 1924, un anno dopo la ricostruzione dell’intero sistema delle ferrovie (la prima locomotiva a motore, la Montania n. 803, oggi viene custodita dal Museo della Notranjska – Notranjski muzej Postojna, mentre la seconda, la Montania S-10, n. 2004, è esposta sulla piazzetta davanti all’ingresso alle grotte).

Nel 1928, presso l’ingresso delle Grotte di Postumia sorse un nuovo edificio dell’amministrazione, oggi chiamato Jamski dvorec (Maniero della grotta), che oltre al ristorante era anche la stazione di partenza della ferrovia e la sala ricezione degli ospiti. Qui salivano gli ospiti che volevano ammirare le grotte anche dal trenino. Dall’ingresso principale, oggi uscita, entravano tutti coloro che decidevano di visitarle a piedi. Il sistema restò in vigore fino al 1963.

… e quella a doppio binario

Con gli anni, le vecchie locomotive a benzina divennero meno adeguate perché i gas emessi riducevano la visibilità nelle grotte. Il loro compito nel 1957, in occasione dell’innaugurazione solenne della stagione turistica, passò alle nuove locomotive ad accumulatore. In quegli anni, le visite aumentavano irresistibilmente e la ferrovia del periodo prima della guerra, a un binario, e con solo due stazioni d’incrocio sull’intero tratto per il quale potevano girare solo tre locomotive alla volta, causava sempre più ingorghi.

Il 20 giugno 1964 fu solennemente inaugurata la ferrovia a doppio binario con un annello all’ingresso alle grotte e stazione in testa sotto il Grande monte (stazione Calvario). Nel 1968 fu portata a termine la seconda fase con l’annello verso la Sala concerti. La ferrovia a doppio binario rendeva possibile il transfer indisturbato dei numerosi visitatori che nei decenni che seguirono visitarono le Grotte di Postumia.

Dietro ogni angolo un paradiso di concrezioni

I 21 chilometri di gallerie e maestose sale offrono un’esperienza unica del mondo ipogeo. Le Grotte di Postumia rientrano tra i sistemi ipogei più svariati in tutto il mondo.
Durante la visita regolare, della durata di un’ora e mezzo, potete vedere più di cinque chilometri di gallerie attrezzate per le visite turistiche, attraversando il »paesaggio« ipogeo incredibilmente multiforme. Una parte del pittoresco labirinto sotterraneo viene visitata con lo speciale trenino delle grotte, e per la seconda fanno una passeggiata a piedi, per poter ammirare, senza fretta, le giocose forme di concrezioni calcaree.

La parte d’ingresso
La parte d’ingresso è un intrecciarsi di gallerie che portano nell’ipogeo. Nella parte artificialmente ampliata dietro il ristorante Jamski dvorec si trovano l’ingresso e la stazione di partenza della ferrovia. Le due parti naturali servono da uscite dalla grotta. Nella parte d’ingresso si trova anche la Galleria dei Nomi vecchi, dove sulle pareti si trovano tracce dei visitatori risalenti ormai al sec. XIII. È più maestosa la vista sul fiume Pivka che, imponente, scorre verso l’interno.

Grotta antica
Si chiama Grotta antica la parte delle grotte scoperta nel 1818, per la quale si snodava l’originale visita turistica. Per questo tratto, oggi parzialmente percorso dalla ferrovia, si sono conservati alcuni tratti della vecchia passeggiata. È ricco il suo decoro di calcite, in alcuni punti sulle pareti si vedono ancora le tracce del fiume. Risalta la Sala congressi o da ballo, dove una volta si tenevano imponenti feste. Un po’ più avanti dalla Sala congressi una volta sorgeva il primo ufficio postale nelle grotte, dove i visitatori potevano acquistare e spedire le cartoline. Fu eretto nel 1899 e funzionò in questo posto fino al 1927, quando fu trasferito più in profondità delle grotte.

Grande monte (Calvario)
Il Grande monte (Calvario) è una sala sotterranea formatasi dopo il crollo del soffitto, lo testimonia un’altura di sassi e rocce crollate. Nel soffitto si può vedere dove sono crollati i singoli tratti di calcare . Attraverso le fessure stilla l’acqua e deposita la calcite sotto forma di concrezioni sul soffitto. Siccome questi si scrostano, sono per lo più piccoli e recenti, mentre le gigantesche stalagmiti per terra hanno diversi milioni di anni. La vista dall’alto è particolarmente bella, soprattutto sul Ponte Russo. Sotto il Grande monte si trova la stazione della ferrovia alla quale i passeggeri scendono e continuano la visita a piedi.

Grotte Belle e Galleria Russa
Le Grotte Belle e la Galleria Russa sono due gallerie conducenti verso nord, dove termina la parte naturale delle Grotte di Postumia. Il termine delle Grotte Belle è collegato da una galleria artificiale con la Galleria Russa, così i visitatori facendo un annello ritornano sotto il Ponte Russo. Le Grotte Belle sono la parte più bella, con le concrezioni più ricche delle Grotte di Postumia, che in alcuni punti si allargano per creare sale che portano nomi delle caratteristiche dei depositi di calcite.

La prima è la Sala dei tubetti, nella quale uno accanto all’altro dal soffitto pendono sottili tubetti di calcite, bianchi e trasparenti. Il soffitto richiama la pioggia rocciosa; alcuni chiamano la sala anche la Sala degli spaghetti.

La Sala Bianca deve il suo nome alla calcite assolutamente bianca e alle concrezioni bianche di calcite pura, con poche aggiunte. Qui troviamo anche le caratteristiche vasche. Alcune sono molto grandi e possono contenere diverse migliaia di litri d’acqua.

Vanta un po’ meno depositi di calcite rispetto alle due precedenti la Sala Rossa, nella quale prevale la calcite rossastra. Il colore dipende dagli elementi portati dall’acqua dalla superficie o dalla massa rocciosa sopra la grotta che viene depositata insieme alla calcite. Il color rosso di solito deriva dalle aggiunte di ferro o dalle particelle di argilla, il nero invece dal manganese, il carbonio o elementi scuri della terra.

Da sotto il Ponte Russo si continua verso la Sala concerti e in un allargamento della galleria più grande notiamo a sinistra una colonna di concrezione ben scanellata e accanto ad essa, la concrezione bianca splendente, alta circa cinque metri, il Brillante, grazie alla sua bellezza da decenni simbolo delle Grotte di Postumia. Sul fondo, le pareti sono coperte dal sipario di calcite detto Organo, e dal soffitto pendono stalattiti fini. Una vista mozzafiato.

Sala concerti
La Sala concerti è una delle più grandi sale nel sistema delle Grotte di Postumia e può accogliere alcune decine di migliaia di visitatori alla volta. I concerti in questa sala vantano una tradizione plurisecolare e sono ancora molto amati, perché questo ambiente straordinario crea sempre un’atmosfera particolare. Qui i visitatori possono soffermarsi più a lungo, comprare gli articoli souvenir e poi andare alla stazione sotto la sala e ritornare in trenino verso l’uscita. Nella sala sono sistemati il guardaroba e i bagni.

Sala congressi
La sala deve il suo nome al IV congresso speleologico internazionale tenutosi nel 1965, che iniziò proprio qui. Prima portava il nome di Sala da ballo, siccome in essa, subito dopo l’apertura iniziarono a organizzare, ogni anno il Lunedì di Pentecoste, la festa di Pentecoste. Nell’archivio delle grotte rinveniamo che la prima delle manifestazioni di questo tipo fu organizzata nel 1825. In quest’occasione le grotte erano sempre illuminate solennemente, soprattutto la Sala da ballo, e vi si organizzavano balli di Pentecose, con musica eseguita da un’orchestra.

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