venerdì 23 settembre 2016

Serifos: la Grecia fuori catalogo

Serifos
Un unico boutique hotel con vista sulla Chora bianca abbarbicata sulla montagna, un nuovissimo eco resort a pochi passa dalla spiaggia e un nugolo di case in pietra e design che si affittano per vacanze esclusive. Serifos è la Grecia fuori catalogo, quella che conoscono e frequentano solo gli ateniesi più sofisticati. Defilata, malgrado sia a due ore di nave dal Pireo, è la meta per chi cerca privacy, bellezza, romanticismo. Baie deserte, mare color smeraldo, il cielo azzurro spazzato dal meltemi e le taverne sulla spiaggia, con tavoli di legno e sedie impagliate. Ex isola mineraria, si è conservata pressoché intatta: dal mare appare aspra e selvaggia, con baie profonde e ripidi crinali. Non è modaiola e affollata come la vicina Sifnos: gli alberghi si contano sulle dita di una mano, le spiagge non hanno stabilimenti con lettini e ombrelloni. C'è poca vita notturna e si concentra negli sparuti baretti lungo il porto e in un paio di locali nell'antica Chora, l'antico borgo, con insegne scritte solo in greco.
Chi sceglie Serifos lo fa per stare lontano dalla ribalta, per vivere di mare e natura. Una natura che un programma europeo di conservazione della biodiversità del Mediterraneo tutela da oltre 10 anni. Qui la parola chiave è conservazione. La ricettività dell'isola è limitata e preserva le spiagge da eccessivi affollamenti; anche in pieno agosto si pianta un ombrellone se il meltemi lo consente in solitudine. Ma è l'interno che riserva le sorprese più inaspettate. Serifos, un'isola di passeggiate e di trekking, una delle poche in tutte le Cicladi, che offre una rete di sentieri e antiche mulattiere opportunamente tracciate e segnalate. Si contano almeno sette percorsi che l'attraversano da nord a sud e da est a ovest passando per la Chora e il porto di Livadi. L'isola vive di una doppia anima, agricola e radical chic: da una parte gli abitanti che continuano a coltivare fazzoletti di terra scoscesi e sferzati dal vento, ad allevare capre e fare formaggi; dall'altra i pochi forestieri che piantano radici eleggendo qui il proprio buen retiro.
Coco Mat Eco Residence
Luogo romantico e di una bellezza rara è il nuovo complesso della baia di Vagia, sul versante meridionale dell'isola: un eco-residence ricavato da 13 case ristrutturate di recente con accesso alla spiaggia, bar e ristorante.
Si chiama Coco Mat Eco Residence e appare come mimetizzato nella roccia ferrosa: fuori solo pietre, dentro un design essenziale e raffinato che non tradisce lo spirito semplice del luogo. Il mare è a pochi passi.
Hotel Rizes
L'Hotel Rizes è lunico boutique hotel, giusto equilibrio di stile minimal e suggestioni greche. Vista spettacolare sulla Chora, piscina panoramica, interni molto curati, l'albergo offre 14 ampie camere con patio e terrazza e due suite con piscina privata.
monastero Taxiarchon
A pochi passi c'è la baia di Agios Sostis, abbastanza protetta dai venti, orlata dai tamerici e dal mare turchese. Vi si arriva percorrendo uno sterrato in auto e poi un breve sentiero a piedi. Sullo stesso tratto di costa, Psili Ammos, con le sue dune di sabbia fine, dove fioriscono i gigli marini e le immancabili tamerici, è considerata tra le più belle dell'Egeo. Sulla spiaggia vale la pena di fermarsi da Manolis, tipica taverna greca con tavoli e sedie impagliate, buona cucina locale con orto proprio. Nikoylias, a Platis Gialos, è un altro posto incantevole: una manciata di tavoli di legno tra la roccia e il mare, tovaglie a quadri, servizio essenziale e, nella sala interna, vecchie fotografie che ricordano l'isola come era negli anni Quaranta e Cinquanta, quando erano attive le miniere di ferro e non era ancora arrivato il turismo.
Megalo Livadi
Serifos è un'isola piuttosto grande ed è consigliabile noleggiare un auto per esplorare in libertà le spiagge e i piccoli villaggi interni, come Galani, Kentharcos e, ancora, Panagià, dove l'emporio casa Vitos propone capperi e miele dell'isola. Sulla strada che collega Galani e Kentharcos si incontra il monastero Taxiarchon, intitolato ai santi Michele e Gabriele, patroni dell'isola.
Oltre le mura spesse e la piccola porta di legno si svela una cittadella-fortezza, con i suoi passaggi stretti e i gradini imbiancati a calce, il forno per il pane e le macine. Fu costruito nel XV secolo e oggi solo un pope gentile e qualche gatto abitano quest'oasi di silenzio e raccoglimento, dove anche il meltemi taci. Il pope accoglie i visitatori e apre i volentieri la chiesa che custodisce una collezione di ex voto, manoscritti e dipinti. Sulla costa sud-occidentale c'è Megalo Livadi, nel XIX secolo era il porto principale dell'isola e il centro minerario: oggi è un pittoresco villaggio sul mare, con pochi abitanti e la bella chiesa bizantina di Agios Ioannis Battista, con affreschi seicenteschi. Ma il vero gioiello di Serifos è la Chora, tra le più belle e intatte delle Cicladi, con le tipiche casette bianche abbarbicate alla roccia scura, i resti del castro veneziano e la chiesa di Sant'Athanasio. Vi si arriva con l'autobus di linea dal porto di Livadi, una vecchia corriera che ha il suo fascino, o a piedi, in un'ora di cammino che alterna scale e strada. Ci si aggira tra i vicoli stretti e scale dove l'unico shopping è un vecchio panificio, un ciabattino di altri tempi, un paio di negozietti e, all'ingresso del Kastro, il minuscolo spazio di Lotzia, dove si comprano capperi, vino locale e piccolo artigianato.
Livadakia 
Nella piazzetta su cui si affaccia il municipio, in stile neoclassico, ci sono un paio di taverne e il più grazioso Stou Stratou, bar e ristorante con uno spazio interno molto gradevole e tavolini all'esterno, dove è piacevole fermarsi a tutte le ore per una colazione greca o per un drink.
Bisogna andare sul porto di Livadi per trovare un pò più di vita, negozi di souvenir e accessori moda, baretti, internet cafè e ristoranti sul mare. Karnayia è un posticino dalle atmosfere vintage dove, sul bancone del bar, insieme a shaker e bicchieri, c'è un impianto per vecchi dischi in vinile: una collezione, come si legge entrando, di "unforgettable music", per accompagnare breakfast greco, piatti veloci e cocktail serali.
Kalo Ambeli
Gli habitué dell'isola preferiscono però fare vita di casa o frequentare i ristoranti della Chora, più defilati e tranquilli, come Oi Plaques, piccola trattoria a conduzione famigliare, con orto e allevamento proprio e vista sugli antichi mulini; o Aloni, con ampia sala interna, curata e accogliente, pochi tavoli all'esterno con vista strepitosa sul porto e l'Egeo.
Una novità è Marathoriza, piccolo ristorante di pochi tavoli, la cui specialità è il capretto. A Livadi attraccano i traghetti che arrivano dal Pireo e dalle altre isole; è il centro più turistico dell'isola, il più vivace, ma riserva comunque indirizzi inattesi come la casa-fattoria di Rita Paraskevovopoulou, che alleva capre e produce formaggi, sia freschi sia stagionali nelle foglie di timo, secondo una vecchia ricetta locale. Nell'emporio si comprano anche capperi, pomodori secchi, miele, marmellate. A 300 metri, la spiaggia di Livadakia è baia ampia e protetta, servita da baretti e ristoranti. Chi è alla ricerca di romanticismo raggiunge l'insenatura di Kalo Ambeli, appartata e selvaggia, sulla costa sud occidentale, per nuotare in solitudine e in un mare dalla sfumature spettacolari. Si trova a pochi chilometri dal porto, lungo la strada che conduce a Ganema. Con l'auto si arriva fino a un certo punto, poi bisogna procedere a piedi lungo un sentiero a tratti ripido e roccioso, tra muretti a secco e cespugli bassi. La bellezza del posto ripaga ogni fatica e il consiglio è di fermarsi fino al tramonto. Senza fretta, perché Serifos non è un isola da consumare velocemente.












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