sabato 17 settembre 2016

Grecia: navigando a vele spiegate fra le Sporadi settentrionali

Definite concordemente le Galapagos del Mediterraneo, le Sporadi, ultimo paradiso dell'Egeo settentrionale, sono totalmente diverse dalle altre isole Greche. Persino il meltemi sembra aver un occhio di riguardo per questo arcipelago vicino alla Tessaglia. 
La porta d'ingresso per queste isole divise tra le regioni della Magnesia e dell'Eubea è Skiathos, dove si concentra la maggior parte delle basi nautiche dei charter a vela. 
 Skiathos
Bananà beach - Skiathos
L'aeroporto dista solo due chilometri dall'approdo nel cuore dell'isola, con le banchine di fronte al lastricato corso principale dedicato ad Alexandros Papadiamantis, lo scrittore che ha scelto le Sporadi come sfondo per le sue novelle. La sua casa, trasformata in un museo, sorge in una delle traverse, segnalata orgogliosamente a ogni angolo di strada. Skiathos non dorme mai e il brulicante popolo della notte si divide tra Bourtzi, l'isolotto accanto alla terraferma con i resti di un kastro veneziano del XIII secolo, convertito in un suggestivo teatro all'aperto, e piazza Trion Hierarchion, dove si affacciano le discoteche e i bar per i tiratardi dell'isola. 
Porticciolo di Loutraki - Skopelos
La musica techno dell'Admiral Benbow e le note rock del Kentravos arrivano fino alle barche ormeggiate in rada, coprendo quelle più discrete delle taverne, dove si suona il bouzouki, strumento tradizionale simile al liuto. In realtà la movida di quest'isola inizia già dal pomeriggio sulla spiaggia di Bananà, sul versante settentrionale, dove il profumo di anisette dell'ouzo, si mescola alle resine dei pini e all'acqua salmastra sollevata dalle brezze pomeridiane. I surfisti si ritrovano invece sulla spiaggia di Agia Eleni, sulla costa nord-occidentale, quando il tam-tam del'onda sollevata dall'arrivo del meltemi si diffonde in modo virale allo Slip Inn Casablanca, uno dei più famosi caffé del porto, dove si serve il miglior Mojito dell'isola. 
Spiaggia di Panoramos - Skopelos
Mollati gli ormeggi dal porto di Skiathos si lascia alle spalle anche la frenetica vita notturna dell'isola. Skopelos è incredibilmente diversa. Qui il tempo non corre veloce, ma resta sospeso, con la natura che ne scandisce i ritmi. Risalendo, la penisola di Glossa, verso nord, è l'unico tratto di circa sei miglia da percorrere con il vento di prua. La costa alta sembra proteggere le foreste di pini e, l'infilata di vigneti aggrappati ai pendii dei rilievi rocciosi che, secondo il mito, furono introdotti per la prima volta da Staphylos, il figlio di Arianna e Dioniso.
Limnonari
Il porticciolo di Loutraki, sul versante ovest, è un mosaico di case bianche dai tetti rossi e dalle porte color turchese, che circondano il molo sempre affollato da barche in transito. La Flisvos Taverna è tra gli indirizzi preferiti dai charter che navigano su questa rotta per la sua taramasalata, tipico antipasto a base di uova di capra. Dalla terrazza dell'Agnanti Restaurant, conosciuto per il suo prelibato maiale alle prugne, si gode la vista della baia che si illumina con le prime ore della sera.
A poca distanza dal porto, Villa Geraki, può sostituire qualche notte in cuccetta. E' completamente immersa in un boschetto di pini, cipressi, alberi d'ulivo e filari di Retsina; dalla sua piscina lo sguardo spazia sulla macchia mediterranea, punteggiata da papaveri rossi, che la circonda e alimenta la piccola produzione erboristica dell'isola. A sud-ovest la lingua di spiaggia di Milia, di fronte all'isola di Dassia, muta la sua forma con il gioco delle correnti, mentre la sabbia chiara di Panoramos, si distende all'interno di una grande baia.
Agnondas
Tra luglio e agosto i turisti la affollano al tramonto per poi dileguarsi, lasciando il posto agli yacht, che si godono la luce dorata dell'ultimo sole.
Limnonari resta un piccolo gioiello di spiaggia, rimasta più riservata per l'inaccessibilità da terra. E' amata dagli yachtsman per un solitario bagno alle prime ore del mattino. L'alternativa all'ormeggio di Loutraki è la baia di Agnondas, a sud-ovest dell'isola. Questo riparato angolo di mare viene considerato come il terzo porto di Skopelos, dove persino i traghetti danno ancora quando le condizioni meteo peggiorano. Il pontile in legno in fondo alla baia consente l'ormeggio temporaneo dei caicchi e dei tender, ma anche di qualche peschereccio che al tramonto riordina le reti sulla spiaggia di ghiaia. Non ci sono orari per la Fish Tavern Pavlos ai cui tavoli, all'ombra dei tamerici, si alternano clienti e pescatori per un bicchiere di Retsina e un piatto di polpo con le patate.
Sentoukia
Alonissos
A nord-est, il porto principale di Skopelos non è tra gli ormeggi migliori sia per gli infiniti lavori di dragaggio, sia per la pessima protezione in caso di meltemi. Tuttavia è la soluzione ideale per immergersi nell'atmosfera del dedalo di anguste stradine, che si inerpicano tra le vecchie case aggrappate alla collina a formare una specie di anfiteatro, dominato dai resti di un palazzo veneziano. L'unico traffico che anima il minuscolo centro è fatto di pedoni e di asini che trasportano sacchi di prugne. L'ombelico della cittadina è piazza Souvaki, con il gigantesco platano e il mercato all'aperto, dove si fa cambusa con poche decine di euro. Il Ta Kymata O Angelos è più vecchia taverna di Skopelos e, pur avendo rinnovato i suoi locali, è riuscito a conservare l'impronta tipicamente isolana anche nella cottura dei suoi piatti, con un antico forno a legna.
Ormos Kyra Panagia
A far tendenza, tra gli indirizzi del nuovo corso, è l'Oionos Blue, minuscolo bar all'interno di una casa con una nutrita carta di birre, cocktail e buona musica jazz. Dal paesino di Pyrgos si raggiunge Sentouukia in circa mezz'ora di cammino. Un trekking appagante per la presenza delle Tombe dei re, monumento dei governanti dell'isola, scavato nelle rocce con vista sulla frastagliata penisola Calcidica, l'antica Tessalonica.
Nelle calde giornate estive, il profumo intenso del lentisco e della salvia selvatica arriva in barca nella rotta di avvicinamento verso Alonissos.
Doppiato Capo Marpounta, il primo porto dell'isola è Patitiri, sul versante meridionale. Le case sono un caleidoscopio di colori che si riverberano nelle acque trasparenti. Una rara politica attenta all'ambiente ha fatto dotare di pozzi neri ogni singola abitazione. La stessa attenzione è stata riservata al Parco Marino, con un progetto di protezione delle acque introno ad Alonissos, arrivato nel 1992 per tutelare la foca marina e l'habitat di 33 specie di uccelli marini. In cima alla collina, nella città vecchia, Hayiati, più che un negozio di dolciumi, è un viaggio gastronomico accompagnato da buona musica. Lasciato il porto di Patitiri, l'isoletta di Peristeri, è la frontiera per il Parco Marino, off limits per i traghetti e impervio territorio delle antiche capre kri kri. Da Peristiri, separata da una braccio di mare da Alonissos, la rotta prosegue per Pedagos o Kyra, Panagia, a 12 miglia da Patitiri. E' tra gli approdi più sicuri di tutto il Parco, con le sue insenature dove mettersi alla fronda anche di notte. L'isola, bassa e ondulata, è ricoperta di cespugli piegati dal vento e di piante aromatiche. A sud si apre la grande insenatura di Ormos Kyra Panagia, segnalata all'ingresso del faro dell'isolotto di Pelerissa.
Nel brullo versante nord la spettacolare baia di Planitis, sembra un atollo con acque trasparenti e immobili. Gioura è l'isolotto fortezza delle Sporadi: una montagna che emerge dall'Egeo come un Giano bifronte, con un versante ricoperto di fitta macchia mediterranea e l'altro arido e glabro. E' l'unica isola abitata da guardie forestali: hanno la custodia delle ultime capre kri kri dal manto caffelatte, ma sono disponibili anche a guidare i visitatori alla spettacolare Grotta del Ciclope, quella di Polifemo. Lasciata Gioura, si naviga verso la più settentrionale delle isole, Psathoura, piatta, coperta di asfodeli e dei resti di una città sommersa. Con il mare calmo, la baia meridionale è una spettacolare piscina turchese. Quindici miglia più a sud, Skantzoura è un labirinto di lingue di terra rocciosa che franano a mare formando un arcipelago in miniatura.












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