mercoledì 6 maggio 2015

Portici e Nola

LA REGGIA DI PORTICI E  LE VILLE DEL MIGLIO D’ORO

Reggia di Portici
Il Miglio d’Oro è un tratto di strada che va da Portici a Torre Annunziata, fiancheggiato da ville stupende. L’aristocrazia napoletana cominciò a costruirle nel ‘700 per imitare il re Carlo di Borbone, che si era fatto edificare a Portici un magnifico palazzo. Nacque così uno dei patrimoni architettonici e storici più importanti dell’area, il Miglio d’Oro delle Ville Vesuviane.
Il  Palazzo  Reale  di  Portici,  progettato come dimora estiva del re Carlo di Borbone, assunse in breve una duplice destinazione: residenza reale e sede del Museo Ercolanese (dove erano conservati  gli  oggetti  portati  alla  luce dagli scavi di Ercolano). Oggi la reggia è sede della Facoltà di Agraria. Nel corpo principale della reggia, interessanti alcuni ambienti  affrescati  del  piano  nobile.
Molto  bello  il  parco,  meta  prediletta degli abitanti di Portici. Ferdinando IV vi fece costruire il “fortino” (copia ridotta della “Fortezza di Capua”) per rendere più realistiche le esercitazioni militari.
Le Ville Vesuviane (ben 121), meta di villeggiatura  dell’aristocrazia  borbonica, furono costruite con gusto scenografico e rivolte verso i bei panorami del golfo.
Villa Campolieto
Nella  maggioranza  dei  casi  presentavano parchi  spettacolari,  ornati  con chioschi, boschetti, fontane, panchine, laghetti, orti e busti di marmo; talvolta avevano giardini aromatici, arricchiti di essenze mediterranee ed esotiche alquanto rare, ad imitazione di quanto accadeva per la Reggia di Portici. Spesso nella progettazione  del  parco,  ci  si orientava  sui modelli  francesi  ampiamente  pubblicizzati  in tutta  Europa.
Dopo l’Unità d’Italia si avviarono a una progressiva  decadenza;  molte  sono state restaurate di recente.  A Ercolano merita una visita Villa Campolieto, la più famosa, opera di Luigi e Carlo Vanvitelli.  È rinomata per la bellissima esedra aperta sul golfo, dove durante la stagione estiva si svolge il “Festival  delle  Ville  Vesuviane”, manifestazione internazionale di teatro, musica  e  danza.  Gli  spettacoli  hanno luogo  anche  in  altre  ville  del  Miglio d’Oro, come la Favorita, realizzata nel 1768  da  Ferdinando  Fuga,  con  il  bel parco sul mare. Questa villa fu abbellita con un parco dei giochi e macchine per esercizi  di  ginnastica,  che  venivano aperti al pubblico durante i giorni di festa dei  mesi  estivi,  determinando  una grande affluenza di popolo.

NOLA E LE BASILICHE DI CIMITILE 

Cippus Abellanus
Tra le città della pianura fertilissima che si estende attorno al Vesuvio, vale la pena fare una sosta a Nola. Da  non  perdere  il Museo  Storico  Archeologico, sito in pieno centro storico, nelle sale dell’ex  convento  delle  Canossiane  e  che  raccoglie  ed espone una parte dell'immenso patrimonio archeologico ed artistico che l'area nolana possiede; corredi funerari, vasi, suppellettili  ed altri oggetti  testimoniano la ricchezza di Nola dall'VIII sec. a.C. all'inizio dell'età medioevale. 
Nel Museo sono inoltre conservati reperti risalenti all’età del bronzo antico (circa quattromila anni fa) ritrovati in un insediamento  non  lontano  dalla  città, seppellito dalla grande eruzione detta delle “Pomici di Avellino”, del 1900 a.C. 
Nell’atrio è esposto il Cippus Abellanus, un blocco di pietra che porta scolpito sulle due facce, in scrittura osca,un trattato federale tra Nola e Avella.
Nel Museo Diocesano, adiacente alla Cattedrale sono esposti busti-reliquari in legno del ‘600 e codici miniati, oggetti d'arte sacra, ostensori, dipinti e sculture di grande pregio e valore artistico, che offrono un interessante ed inedito spaccato della storia di Nola e del suo territorio. 
Nel centro storico, in piazza Giordano  Bruno,  sorge Palazzo Orsini, costruito tra il 1460 e il 1500, oggi sede del tribunale. Interessanti le passeggiate sulle colline intorno alla città, dove si trovano il Seminario Vescovile, il Convento dei frati Cappuccini, le pittoresche rovine di Castel Cicala con il suo borgo e l’Eremo dei Camaldoli
Basilica Paleocristiana di Cimitile
A pochi chilometri da Nola sorge la cittadina di Cimitile, divenuta famosa per il magnifico complesso di basiliche paleocristiane, luogo unico di cultura, archeologia, fede e storia. Il nome deriva da un cimitero in uso a partire dal II sec. d.C. Nei pressi della necropoli pagana, i primi cristiani seppellirono i loro morti e trovarono rifugio dalle persecuzioni. Qui fu sepolto san Felice, e intorno alla sua tomba si sviluppò un santuario. 
Nel 394 il nobile Paolino, poi divenuto vescovo di Nola e santo, vi fece costruire una  basilica. Intorno  a  questi  luoghi sacri  prese  corpo  nel  tempo  un  complesso di almeno tredici edifici, dedicati ai santi Felice, Stefano, Tommaso, Calionio, Giovanni,  ai  Martiri  e  alla  Madonna degli Angeli.
Si tratta di uno dei più affascinanti esempi di arte paleocristiana in Italia, comprendente basiliche, chiese, edicole, decorate da affreschi e mosaici. 
Davanti alla Madonna dell’Arco termina il pellegrinaggio che porta ogni anno, il lunedì di Pasqua, una fitta schiera di devoti scalzi a percorrere un antico itinerario fino al Santuario di Maria Santissima dell’Arco (dal nome della contrada nel comune vesuviano di Sant’Anastasia, chiamata “Arco” per la presenza di un acquedotto romano).
Nel santuario un’enorme quantità di ex voto, accumulata nel corso dei secoli, tappezza le pareti.

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