venerdì 11 luglio 2014

Sentiero Foresta Demaniale e Piscina della Verdesca

Partenza: Cerasella
Arrivo: Cerasella
Tempo di percorrenza: 2 ore
Difficoltà: Medio - Facile
Lunghezza: 4 km
Dislivello: pianeggiante
A piedi o in bicicletta: entrambi

Questo itinerario, ad anello, consente di osservare i principali aspetti presenti nella foresta planiziale, tra cui una delle caratteristiche “piscine”, la Piscina della Verdesca, un’area stagionalmente allagata che riproduce il paesaggio originario della “Selva di Terracina”. Punti di riferimento: 5-9-10-7-5. Accesso dalla Pontina, km 89,2.
Il punto di partenza è interno alla Foresta Demaniale, precisamente presso l’area attrezzata di “Cerasella”, dove sorgono alcune strutture del Corpo Forestale dello Stato. Qui troviamo un'area fuanistica con finalità didattiche, dove vengono tenuti cinghiali e daini recuperati che non potrebbero soppravvivere allo stato libero.
Proseguendo a piedi verso il cuore della Foresta Demaniale si incontra, dopo circa 500 m, un incrocio (punto di riferimento: 5). Si procede a sinistra fino a raggiungere la località nota come “La Madonnella” (punto 9), continuando sullo stesso sentiero si raggiunge il punto 10 dove si devia a destra in direzione della Piscina della Verdesca (nei pressi del punto 7), dove si rientra sulla porzione non carrabile della Migliara 51. Da qui, procedendo verso destra (direzione Nord) si torna al punto 5 e quindi a “Cerasella”.
Il tratto compreso tra i punti 10 e 7 presenta diversi esemplari arborei vetusti, generalmente si tratta di alberi di farnetto (Quercus frainetto), una quercia caducifoglia tipica della penisola balcanica e dell’Italia centro-meridionale. È facilmente riconoscibile dalle altre querce per via delle grandi foglie profondamente lobate. L’altra quercia che domina nella foresta demaniale è il cerro (Quercus cerris), dalle foglie molto variabili ma tutte provviste di lobi appuntiti e dalle ghiande con la tipica cupola dalle squame molto allungate e rigide. Le venature rosse presenti nella corteccia sono un altro carattere che facilita il riconoscimento.
Nei pressi del punto 7 si osservano alcune delle tipiche depressioni della duna antica (pleistocenica), periodicamente allagate per l’accumulo di acqua piovana o l’affioramento della falda superficiale. Si formano così le famose “piscine”, tra cui una delle più note, anche perché liberamente accessibile a differenza di altre interne alle Riserve integrali (come la Piscina delle Bagnature e la Piscina della Gattuccia), è la Piscina della Verdesca.
Queste depressioni stagionalmente allagate costituiscono gli ambienti più suggestivi della foresta planiziale, proprio per la loro variabile ciclicità legata all’andamento delle piogge e alla lunghezza dei periodi di aridità. Intorno alle piscine o dove l’acqua permane di meno, l’albero dominante è un’altra quercia caducifoglia: la farnia (Quercus robur), facilmente riconoscibile per le foglie glabre e cerose al tatto e per le ghiande portate da un lungo peduncolo. Questa quercia è tipica dell’Europa centrale e settentrionale ed è quella che raggiunge le latitudini maggiori nel nostro continente. All’interno delle piscine dominano invece gli alberi di una specie appartenente ad un altro genere e ad un’altra famiglia rispetto alle querce: è il frassino meridionale (Fraxinus angustifolia subsp. oxycarpa). Questa pianta appartiene allo stesso genere del più noto frassino maggiore (Fraxinus excelsior), un simbolo mitologico per diverse popolazioni antiche del Nord-Europa, e dell’altrettanto noto frassino da manna o orniello (Fraxinus ornus), da cui, nelle regioni più calde del Sud-Est Europa, incidendo la corteccia si ricava un liquido zuccherino molto utilizzato in passato. I frassini appartengono alla famiglia botanica delle Oleacee, nome che deriva da uno degli alberi più importanti per l’uomo: l’ulivo (Olea europaea).
La Piscina della Verdesca si raggiunge percorrendo per un breve tratto il sentiero che dal punto 7 riporta al punto 5, sino ad incontrare sulla destra un ponticello da cui parte il breve sentiero che conduce ai suoi margini.
Dal punto di vista faunistico, questo itinerario consente di osservare, facendo silenzio e attenzione (soprattutto se fortunati!) molti animali tipici della foresta. Quasi sicuramente si può incontrare qualche esemplare, o una famiglia, di cinghiali (Sus scrofa) che “grufola” nella lettiera. Molto più elusiva del cinghiale è la lepre italica (Lepus corsicanus), una specie endemica dell’Italia meridionale. Nelle depressioni umide si possono osservare diversi anfibi (rane e rospi) e alcuni rettili, come la biscia dal collare (Natrix natrix) e la testuggine di palude (Emys orbicularis). 

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