domenica 14 luglio 2013

Il Monte Redentore - Formia (Latina)

La cima del Redentore (1252 m), nei monti Aurunci non è una montagna a se stante, come a volte viene considerata, ma è semplicemente la spalla meridionale del monte Altino.
Ciò nondimeno, dalla cima si può osservare un panorama spettacolare sul litorale di Formia e sulla costa del mar Tirreno - da Gaeta a Scauri, la foce del Garigliano, il monte Massico, il Vesuvio, il monte Faito, Ischia e Capri - considerato da alcuni divulgatori (forse un po' eccessivamente) addirittura uno dei più bei panorami dell'intero appennino.
Come si raggiunge Pornito:
Da Formia prendere la strada che porta all'antico borgo medievale di Maranola (268 mt), proseguendo per la strada provinciale Maranola Redentore dopo circa cinque chilometri si raggiunge il quadrivio in località Campone (752 mt.) dove si trova un area Pic-nic.
Voltando a destra proseguire per circa 1 km, nei pressi del rifugio in località Pornito si può lasciare l'auto ed iniziare a salire lungo il percorso brecciato seguendo il sentiero n. 60 caratterizzato dai tipici segni bianchi e rossi del CAI e dalla segnaletica del Parco.
Caratteristiche tecniche
difficoltà: media
quota: Maranola di Formia (252 m)
quota: Rifugio Pornito (810 m)
quota: Eremo di San Michele (1220 m)
quota: Il Redentore (1252 m)
Dislivello: 442 mt.
Lunghezza: km 3,5
Tempo di percorrenza: h 2,5
Rif. Cartografico: CTR 415080
Segnaletica:segnali di direzione del Parco e segni CAI (N.60 ) lungo il tracciato
Descrizione percorsoÈ uno dei più affascinanti e frequentati sentieri dei Monti Aurunci sia per gli aspetti storici e religiosi che per quelli paesaggistici ed ambientali. La "Strada della statua" è nata per trasportare la grande immagine del Redentore che dal 1900 sovrasta dall'alto della cima del monte la città di Formia e il mare.
Partendo dal rifugio di Pornito si sale lungo il versante meridionale di Monte Altino attraversando le brulle pietraie che si affacciano sul Golfo di Gaeta.
La bassa vegetazione, costituita essenzialmente da bassi cespugli di salvia ed elicris
Dal punto di vista geologico è interessante la parete a strapiombo della Roccia Laolatra che sovrasta gran parte del percorso. La parete quasi verticale, composta da un calcare compatto, offre rifugio a numerosi esemplari di falchi quali il gheppio (Falcus tinniculus) e il falco pellegrino (Falcus peregrinus). Delicate fioriture di Campanula tanfanii (piccoli fiori isolati su rami allungati, raro endemismo dell'Itaia centrale), Scabiosa crenata, Linum alpinum, ingentiliscono la parete in primavera.
Una sorgente in quota (1158m), nei pressi del Santuario di San Michele Arcangelo, disseta i pellegrini che l'ultima domenica di giugno salgono in processione da Maranola.
Il Santuario chiude una grotta naturale dove viene conservata la statua dell'Arcangelo Michele.
Continuando il percorso lungo il sentiero che sale alla cima del Redentore sormontata dall'omonima statua, si potrà ammirare il panorama sul golfo di Gaeta.

o, offre un mirabile esempio di come la natura riesca a colonizzare anche gli ambienti più impervi ed inospitali.

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