domenica 23 ottobre 2016

Cerreto: riaprono i bagni dell'Eneide

Vasca delle fate
Rinascono in Valnerina, a pochi chilometri da Spoleto, gli antichi bagni di Triponzo. Noti già ai romani per le proprietà curati delle acque sulfuree che sgorgano da 18 sorgenti, e menzionati da Virgilio nel VII libro dell'Eneide, i bagni risorgono oggi nelle Terme di Cerreto di Spoleto, tornando fruibili dopo ben 25 anni di abbandono.
Fonte di Virgilio
Ritornano agli antichi splendori grazie all'impegno congiunto del comune di Cerreto, delle regione Umbria e della famiglia Modestia, titolare dell'impresa Arcos di Viterbo, che ha creduto nel progetto e, investendo circa 900 mila euro, ha acquistato il diritto di gestire le terme per 20 anni. I lavori hanno permesso di riportare all'originaria bellezza un vero e proprio parco termale e del benessere che si estende su un'area di 50 mila metri quadrati, dove le acque di color verde smeraldo, dalla temperatura di 31 gradi, vengono utilizzate in quattro grandi vasche, tre interne e una esterna. Da quella esterna, chiamata Fonte di Virgilio, si gode il panorama della zona limitrofa al fiume Nera. La struttura, che misura circa 16 mila metri quadri, conta inoltre diverse aree per trattamenti personalizzati (sauna, bagno turco, massoterapia) un bar, un ristorante e un'area ipogea che richiama le origini romane del luogo grazie a un frigidarium, un calidarium e un tepidarium.
Inoltre alle terme di Cerreto ci si può coccolare con un'ampia varietà di trattamenti e di discipline bio-naturali come massaggi thailandesi, ayurvedici, al cioccolato e con pietre calde. La cucina del ristorante, curata dallo chef  Mario Costanzo, è rigorosamente a chilometro zero.
Le acque sulfuree della Valnerina sono state analizzate per la prima volta nel 1862 dal professor Sebastiano Purgotti di Perugia, che definì l'acqua di Cerreto un eroico rimedio per affezioni intestinali e urinarie, artriti e malattie della pelle. 
E' proprio per sfruttarne i benefici, nel 1887, vennero edificate le prime terme, che consistevano in un lungo edificio con un portico alla base del colle di Fergino, in piena Valnerina. Ci furono poi tanti rimaneggiamenti della struttura originaria, ma il restauro definitivo, più volte bloccato, anche dal terremoto del 1997, arriva a conclusione solo oggi: il nuovo complesso termale è stato adeguato con criteri di miglioramento sismico ed è ora pronto a ricevere i turisti.




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