martedì 16 agosto 2016

La Polinesia in Europa - Creta

Spiaggia di Elafonissi
Elafonissis Resort
La spettacolare laguna di  Elafonissi, a Creta, è nelle top ten delle spiagge più belle del mondo. E' il mare il vero protagonista della vacanza: qui non c'è davvero nulla, solo sabbia, dune, tante calette e una manciata di case. Il meglio dell'ospitalità è l'Elafonissi Resort, un piccolo albergo di una ventina di camere, con terrazza vista mare o uliveto. Si può cenare qui, nella taverna affacciata sull'acqua, gustando invitanti antipasti di mezedes, pesce alla griglia e l'immancabile insalata greca, oppure alla Gialites Taverna, specializzata in piatti tradizionali dell'isola. Un mondo antico: si gioca a carte nei piccoli kafenion, tra pescatori che puliscono le reti e le taverne che servono piramidi di calamari e gamberi a pochi euro. Qui non ci sono boutique, hotel né ville sontuose, mancano raffinate botteghe di artigianato, non arrivano giornali stranieri. L'evento può essere la festa della chiesetta sospesa sul mare azzurro, dove il pope raduna gli abitanti e le donne portano formaggio di capra conservato nei cestini di vimini intrecciati a mano.
Monastero di Chrysoskalitissas
A cinque chilometri, merita una sosta il monastero di Chrysoskalitissas, mille anni di storia, su una scogliera a picco sul mare. Il nome, che significa "scala d'oro", si deve alla leggenda secondo cui uno dei 98 gradini che portano al complesso sia d'oro, ma visibile solo ai devoti e ai puri di cuore. Elafonissi non è l'unica sorpresa della costa ovest di Creta; antica, bucolica, così diversa da quella orientale, colonizzata dai villaggi turistici. A pochi chilometri, all'estremo nord, un'altra meraviglia della natura è la laguna di Balos, incastonata nella penisola di Gramvousa, una lingua di sabbia borotalco, mare di cristallo tiepido e calmo dove immergersi. Un paradiso che si conquista scendendo lungo un sentiero di due chilometri. 
Domina la baia la fortezza veneziana cinquecentesca in cima alla rupe, con vista spettacolare. Chi non se la sente di affrontare la passeggiata, al mattino può salire a bordo di un delle comode navi della Gramvousa Balos Cruises, che in un'ora di navigazione raggiungono la laguna, rientrando al tramonto al porto di Kissamos
Balos Beach Hotel
Milia, albergo diffuso
moschea Kioutsouk Hasan
Al ritorno, sul porticciolo dei pescherecci, si fa una grande bouffe di polpi e gamberi nella taverna Sunset Fish Restaurant, sulla spiaggia di Sfinari. Sulla Strada per Kaliviani si può dormire al Balos Beach Hotel, una costruzione rosa con camere e terrazze che digradano verso la baia. Verso l'interno, invece, all'altezza del paese di Vlàtos, una deviazione porta a una sterrata che che si insinua tra le montagne. Il premio è in fondo, quando appare davanti agli occhi Milia, albergo diffuso in pietra, ricavato da un villaggio tradizionale immerso in un castagneto, abbandonato negli anni Cinquanta e ricostruito dai nipoti degli emigranti. Oggi le 16 case coloniche sono diventate il rifugio di solitari ecologisti in arrivo da tutta Europa. Una piccola oasi di buongusto, dove si soggiorna tra mobili di campagna, camini in pietra nelle camere, amache sui terrazzi. E viziati dalla cuicina, rigorosamente a base di prodotti biologici, dal maiale al vino con purè di fave e fagiolini alle melanzane al forno ripiene di formaggio, alla capra alle arance. La sera l'albergo è avvolto nella luce soffusa delle candele. Da qui si può imboccare la strada che tra le foreste porta a Chania. L'antica città turca e veneziana  è un labirinto di vicoli e scalinate, botteghe profumate di essenze, oggetti di artigianato. Veneziano è il porto, con gli arsenali ristrutturati di recente. Veneziana è la fortezza di Firka, con il bellissimo Museo Navale. Veneziano l'ex convento di San Francesco, suggestiva location per il Museo Archeologico: sotto le volte a ogiva del XIV secolo sono esposti mosaici romani, statue e ceramiche di epoca minoica. E veneziani erano i due monaci che nel XVII secolo costruirono, tra i frutteti, il monastero di Agia Triada, a 15 chilometri da Chania, con la facciata in pietra rosa corallo. Stilemi veneziani si riconoscono anche a Moni Gouverneto, monastero-fortezza del XVI secolo, a cinque chilometri da Agia Triada: si arriva in automobile in questa nicchia della penisola di Akrotiri, ma si continua a piedi (20 minuti circa) fino alla grotta dove visse e morì San Giovanni l'Eremita. Nel quartiere di Splàntzia si scopre la chiesa ortodossa di San Nicola: su un lato un campanile e sull'altro un minareto. E all'interno i ricchissimi lampadari. Nella stessa piazza c'è la chiesa di San Rocco, in stile rinascimentale, accanto a vivaci kafenion, dove i locali giocano a tavli, variante greca del backgammon. 
Fatma, boutique hotel
Thalassino Ageri
Il vecchio porto è una sfilata di meraviglie come la moschea Kioutsouk Hasan, detta anche dei Giannizzeri, restaurata e diventata uno spazio per mostre. Il must è il quartiere di Topànas, case antiche, balconi fioriti alle spalle del porto e dei bastioni, dove i cortili hanno vere da posso come i campielli della Serenissima. Di giorno circolano più gatti che persone, ma la sere le taverne e botteghe, aperte fino a tardi, brulicano di gente. Si affaccia qui Casa Delfino, hotel di charme in una dimora di famiglia veneziana del Cinquecento, con bellissimo patio a mosaico. E' ottomana invece l'atmosfera di Fatma, nel vecchio porto: raffinate sete, drappeggi, letti a baldacchino. Al secondo piano c'è un terrazzo comune per un cocktail al tramonto o sotto le stelle. Al tramonto è piacevole raggiungere il Thalassino Ageri, ristorantino su un porticciolo con spiaggetta di ciottoli, tra le rovine delle antiche concerie. Non solo per i piatti, ma perché questo è uno degli angoli più belli e suggestivi di Chania. In scena sui tavolini che sfiorano l'acqua, calamari grigliati o in umido, polpette di pesce, involtini in foglia di vite. Ma vale la pena di sperimentate Da Maridaki, dove il pesce rifornito dalle barche si ordina direttamente al bancone, e Chrisostomos, con la migliore carne di Creta, declinata in varie ricette tradizionali. 
Metohi Kindelis
Punta sulle verdure, invece, dalla patata farcita di funghi ai fiori di zucca ripieni, l'Oinopoieio Winery. Fanno parte della storia di Chania gli archontikò, antiche dimore patrizie trasformate in fascinosi hotel. Come Metohi Kindelis, inaugurata da poco, una fattoria con frantoio trasformata in un accogliente boutique hotel, o l'Ambassador Residence, ottocentesco palazzo affacciato sul porto che è diventato il primo 5 stelle. A Chania si trovano anche ottime boutique. Come Karmela, specializzata in gioielli realizzati da artisti locali o Canea Gift Shop, borse e accessori di gusto per una giornata al mare. 
Gavdos, isola
Gavdos Princess, hotel
Creta è anche l'avamposto per raggiungere l'isola di Gavdos, una scheggia nel Mar libico, ricoperta di pini e cedri, a 26 miglia di navigazione. Dal porto di Chora Sfakion, sulla costa sud, partono i traghetti per il punto più meridionale d'Europa, più vicina all'Africa che al vecchio continente, lunga nove chilometri e larga meno di cinque. Gavdos, un tempo terra di confino di dissidenti politici, non è per tutti. Chi la sceglie sa di dover rinunciare alla mondanità e al lusso. In cambio scopre spiagge deserte, taverne con i tavoli consumati dal tempo che servono piatti di antiche ricette, pensioni ricavate in dimore tradizionali in pietra, nessuno sfarzo, ma un discreto comfort e location da lasciare senza fiato. Sparse qua e là, una ventina di chiesette bianche. A piedi o in barca si raggiungono Punta Patmos o Capo Tripiti, il punto più a sud. A nord la baia Agios Joannis, vicino a un villaggio, è incastonata tra le rocce scolpite dalle onde e dal vento. Ancora più selvaggia Pyrgos, mentre a sud est c'è la spiaggia di Lakkoudi, acque turchesi, ciottoli di tutti i colori, scogliere bianche verticali a picco sul mare, grotte.
E' la spiaggia di Sarakinikos, affacciata su Creta, a due chilometri dal porto, il ritrovo dell'isola. Si concentrano qui le poche taverne dove si mangia e si dorme. Come Sarakiniko, a pochi metri dall'acqua, dove i proprietari deliziano gli ospiti con l'agnello al forno, le melanzane ripiene e il pescato del giorno, dentici, ricciole, scaricati dalle barche dei pescatori. 
A circa quattro chilometri dal porto di Karabe, si trova il villaggio principale di Kastri, dove ci cono l'ufficio postale e la taverna Gogo's, preferita dagli abitanti, un luogo fuori dal tempo: quattro tavoli all'aperto, vasi pieni di fiori, poesie scritte in corsivo sulle pareti intonacate a calce. E i piatti della tradizione cucinati dalla proprietaria. A pochi passim non sono in spiaggia, ma vedono il mare dall'alto, le fascinose casette in pietra di Gavdos Princess, di proprietà di un ateniese che ha anticipato la crisi e si è rifugiato qui aprendo la taverna Kastri, dove si gustano a lume di candela polpo con patate e moussakà. Chi vuol far perdere le tracce può rivolgersi ai pescatori e trascorrere una giornata in mare a pesca, o fare snorkeling attorno alla disabitata isola di Gavdopoula. Ma il luogo più struggente è il faro ottocentesco lungo la strada che porta al villaggio di Ambelos. 





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