mercoledì 31 agosto 2016

Atene: la città dai mille volti e dalle mille contraddizioni

Atene
Per conoscere bene i mille volti di Atene bisogna andare diritti al suo cuore. L'area archeologica è un'oasi nella schizofrenia dell'architettura urbana. Il centro è Piazza Omonia, tonda e larga. Uno spartiacque tra il salotto buono della città, con i suoi gioielli storici, e gli squallidi casermoni popolari, segno del grande esodo che in meno di un secolo ha trasformato un villaggio di poche migliaia di abitanti in una metropoli che ne conta quattro milioni.
Plaka Hotel
La sensazione di spaesamento può essere evitata trovando alloggio nel caratteristico quartiere di Plaka, ai piedi dell'Acropoli. Qui, camminando lungo le sue viuzze, si può immaginare  come doveva essere l'Atene cento anni fa, la sua eleganza semplice, le botteghe e le taverne con le sedie di paglia. Se ci si ferma al Plaka Hotel si può cominciare il giro turistico proprio dal monumento simbolo della Grecia, quel Partenone deturpato dai turchi, sventrato dai veneziani, derubato dagli inglese, ma ancora di una bellezza maestosa e superba. 
Quando si salgono i gradini del Propileo è la storia stessa che apre le sue porte. Gli edifici della rocca, a dispetto del tempo, rimangono fonte di ispirazione per il mondo intero. La vista che si gode dall'alto è magnifica: i tre monti che chiudono la città alle spalle, il Parnitha, il Penteli e l'Ymittos, le case che si arrampicano sulle loro pendici e invadono tutta la piana, le strade ingombre di ferraglia, la luce brillante del sole, il bianco accecante del mattone, la striscia azzurra del mare. 
Tempio dorico di Efesto
Di fronte all'ingresso monumentale dell'Acropoli c'è la piccola collina dell'Areopago, dove si riuniva l'assemblea degli anziani, e alle spalle si apre l'Antica Agorà, il centro della città nel periodo classico. 
Qui si può anche ammirare il tempio dorico di Efesto, uno dei meglio conservati al mondo, un tempio chiamato Theseion perché si credeva fosse sepolto Teseo, leggendario re di Atene. Ed è proprio da qui, da quartiere che da tempio ha preso il nome, che parte un tracciato pedonale che ha trasformato questa fetta di città, un tempo immersa nel traffico, in un'isola felice. 
Chiesa di Agios Demitrios Loumpardiaris
Sono le strade di Apostolou Pavlou e Dionisiou Aeropagitou, un museo a cielo aperto voluto negli anni Ottanta dall'allora ministro della Cultura, ma realizzato solo venti anni dopo.
Odeo di Erode Attico
Consiglio una camminata intorno all'Acropoli da compiere con calma, salendo sulla verde collina di Filopappo, dove si potrà scoprire, tra gli alberi, la piccola chiesa bizantina di Agios Demitrios Loumpardiaris, con i suoi notevoli affreschi, e poi su fino alla cima e al monumento realizzato dal console romano, che dà il nome al colle. Da qui si gode una veduta magnifica vista su tutto il golfo di Saronico, ma anche sul Partenone. Continuando a percorrere la strada pedonale verso sud-est, tenendo l'Acropoli sulla sinistra, si passa davanti all'Odeo di Erode Attico, un piccolo teatro di età romana, utilizzato anche come auditorium.
Poco dopo si incontra il Teatro di Dioniso, il più importante dell'Atene classica, sulla cui scena risuonarono i versi dei più grandi autori dell'antichità, da Eschilo a Menandro. Che cosa fosse Atene a quell'epoca, i suoi templi, le sue statue, le decorazioni, emerge in tutta la sua magnificenza nel nuovo Museo dell'Acropoli.
piazza Syntagma
Con l'Acropoli alle spalle, si prosegue fino all'Arco di Adriano, fatto costruire con marmo del Penteli dall'imperatore romano, per segnare il confine tra l'Atene di Teseo e quella imperiale. Da qui si può accedere all'area archeologica con i resti del maestoso Tempio di Zeus Olimpio, di cui rimangono in piedi solo 15 imponenti colonne. Accanto alle rovine, dove avevano scelto di abitare i primi ateniesi in epoca micenea, è ancora visibile un piccolo tratto del fiume Ilisso, per il resto del suo corso interrato. Sulle sue sponde si diceva vivessero le Muse e qui si recava a passeggiare il filosofo Socrate in compagnia dei suoi allievi. Questa parte del centro storico offre ai visitatori anche un rifugio verde di grande estensione, i Giardini Nazionali, un tempo parco reale, ora area pubblica. 
chiesa di Panagia Kapnikarea
Proseguendo verso piazza Syntagma si arriva alla sede del Parlamento, il vecchio palazzo reale costruito tra il 1836 e il 1842, davanti a cui ora si può assistere al cambio della guardia. Esattamente di fronte, dall'altra parte della piazza, si apre la via commerciale del centro, Ermou e, dopo uno sguardo alla chiesetta di Panagia Kapnikarea,  una della più vecchie di Atene, ci si può abbandonare allo shopping.
scavi del Kerameikos
Arrivati alla piazza di Monastiraki, con un rapido giro su se stessi si vede scorrere davanti agli occhi la storia della città: sullo sfondo l'Acropoli, a destra la stazione della metropolitana in un elegante edificio del 1895, a sinistra la moschea di Tzisdarakis, con gli spazi per le botteghe sotto le arcate, e, dietro, ciò che rimane della Biblioteca di Adriano, affacciata sul foro romano, che in epoca ottomana fu trasformata in un mercato di carni e cereali. E, ancora, dall'altra parte della piazza, la chiesa di Pantanassa, nata come monastero femminile bizantino e trasformata dai veneziani in tempio cattolico, mentre, sul lato opposto, si stagliano gli edifici di cemento degli anni 60. 
In una strada laterale c'è il più famoso mercato delle pulci, noto anche come Iousouroum, dal nome del mercante ebreo che nel 1863 vi aveva aperto il primo negozio di antiquariato. Dopo aver curiosato tra i negozi di strumenti musicali, dischi in vinile, monili, biciclette, libri vecchi ed oggetti vintage, si arriva a un'altra oasi di verde e di storia: gli scavi del Kerameikos, il primo cimitero pubblico dell'antica Atene. Qui si trova Dypilon, la principale porta d'ingresso della città, dove Pericle pronunciò l'orazione funebre per le vittime della guerra del Peloponneso. In lontananza, oltre la necropoli, sono visibili le ciminiere della vecchia fabbrica del gas di Gazi, convertita in Technopolis, un importante centro culturale della città.
Chrisomilo
Riprendendo il cammino nelle strade del quartiere, a poca distanza si incontra la sede del Museo di Arte Islamica del Benaki, tra i più importanti del mondo che testimonia il profondo intreccio fra la cultura greca e quella orientale. In mostra oltre 8 mila oggetti tra cui tessuti, ceramiche e gioielli. Nell'interrato è visitabile anche un tratto delle mura di Temistocle, tornate alla luce durante i lavori di ristrutturazione dell'edificio.
Palià Taverna Stamatopoulos
Per una pausa caffè meglio non chiedere di un bar, che qui è un locale notturno. Ci sono le caffetterie, luoghi deputati agli incontri e alla chiacchere, mentre il kafeneio è il bar di quartiere, quello dove gli anziani giocano a carte. A Psirrì, una delle vecchie zone produttive del centro, dove resistono officine e le botteghe artigiane, si può scegliere uno dei tanti locali spuntati tra le vecchie residenze in rovina e i fantasiosi graffiti, disegnati sui muri dei palazzi di cemento: Nikitas per l'autentico souvlaki, Chrisomilo per una cena sulle note del blues greco. Per chiudere a serata si va alla Cantina Social, drink e musica.
Agios Ioannis stin Kolona
Oppure al T.A.F., per assistere a spettacoi dal vivo nel cortile di una casa neoclassica. O, ancora, allo Zaf, per sorseggiare un cocktail ai tavolini all'aperto, con un sottofondo di musica funky. E' infatti di notte che questa parte della città si trasforma. Chiusi i negozi di stoffe, scarpe, pelli e roba vecchia, le strade si riempiono di giovani. Per un divertimento più maturo meglio la Palià Taverna Stamatopoulos, a poca distanza dall'Acropoli.
Per cogliere l'aspetto più autentico di Atene, occorre dirigersi verso Omonia.
Pantopoleion tis Mesogeiakis Diatrofis
Passati davanti alla piccola chiesa bizantina di Agios Ioannis stin Kolona, un gioiello nascosto tra i grigi caseggiati moderni, con la sua colonna romana che spunta dal tetto, si arriva nella piazza del mercato, il Varvakeios, regno della gastronomia greca. Sotto le eleganti coperture di vetro e metallo di questo enorme edificio neoclassico carni, pesce, salumi, formaggi, frutta e verdure sono esposte in un'orgia di profumi e colori. Nelle strade adiacenti è anche possibile trovare prodotti di nicchia, come da Pantopoleion tis Mesogeiakis Diatrofis, una delle drogherie più fornite di tutta la capitale, mentre per spezie, miele ed erbe aromatiche Elixir è un piccolo paradiso di odori e colori.
Dormire in questa parte della città è un'ottima scelta, perché si è a due passi da tutto. Al Fresh Hotel e all'Athens Center Square l'atmosfera è accogliente e cordiale e in un momento si arriva alla più vecchia osteria di Atene, Diporto, un luogo leggendario, un tempo rifugio di poeti e malfattori e oggi meta di operai, politici e intellettuali. Gli artisti prediligono il Bread and Roses, poco distante. La zona, un tempo regno dell'amore mercenario, si apre a volte come una finestra sul passato. Un'esempio? Il cinema porno dal nome di una corazzata, Averof, accanto a uno storico negozio di giocattoli, Paichnidia Damigos. Se la scoperta dovesse stimolare l'appetito di può passare da GreeNature, per uno spuntino in salsa biologica, oppure dal caffè della libreria Ianos. Per tutto il resto ci sono i periptera: dagli yogurt alle sigarette, dai gelati alle aspirine, ai giornali in questi chioschi di un metro quadrato si trova di tutto. Ottimi anche per fare rifornimento di bibite, consentono di arrivare idratati al quartiere di Exarcheia. In passato territorio di manovali ed artigiani, dopo l'apertura di alcune facoltà universitarie, è ora frequentata da intellettuali e studenti. Da qui l'aria un po' bohémien che si ritrova nelle tante librerie, nei negozi di musica o nei piccoli alimentari fermi agli anni Settanta, come il Galaktopoleio, la latteria a conduzione familiare che ha inventato lo yogurt take away. Artisti, scrittori e studiosi affollano i piccoli ristoranti, come il Mpouka o il Konservokouti, per mangiare come a casa spendendo poco, e negozi come il Kannabishop, che vende tessuti ecologici. Poi c'è la musica, rock, soprattutto, ma non solo. Nei fine settimana la si può ascoltare dal vivo nelle piazzette o in locali come Mavros Gatos, amato dagli appassionati di blues e di wisky d'annata. Senza dimenticare che proprio in quest'area ha sede il Museo Archeologico Nazionale, uno dei più importanti del mondo, dove sono custoditi tesori come la maschera di Agamennone, in lamina d'oro, scoperta a Micene dall'archeologo tedesco Heinrich Schliemann, gli stupefacenti affreschi di epoca minoica provenienti da Santorini e, ancora, il più antico calcolatore analogico del mondo, la macchina di Anticitera, che risale al 150 a.C.
Atene è anche altro. Se si vuole scoprire il suo volto più elegante e modaiolo si può decidere di fermarsi a dormire lontano dal centro, per esempio, a Glyfada, il quartiere residenziale affacciato sul mare. Nato come luogo di vacanza, amato anche dalla famiglia reale, oggi è un' area moderna e vivace, piena di verde, che pullula di negozi e locali notturni e ha il privilegio di essere collegata ai gioielli archeologici con un tram di ultima generazione. Si può anche prendere un taxi, ma in questo caso è bene sapere che le auto gialle si procacciano clienti lampeggiando a tutti quelli che stanno fermi sul ciglio della strada e trasportano chiunque vada più o meno nella stessa direzione.
Alloggiando a Glyfada, per esempio al See View hotel, in pochi minuti si arriva alla spiaggia di Voula, il South Coast, dove pini e tamerici fanno da guardiani alle eleganti sdraio di legno stese sulla sabbia dorata. E la sera ci si può concedere un aperitivo al Balux, dove il tintinnio dei bicchieri si confonde con quello delle onde.














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