Piazza del Campidoglio |
Piazza del Campidoglio fu progettata, intorno alla metà del Cinquecento, da Michelangelo Buonarroti, che pensò ad un'ellisse e non soltanto a fini decorativi.
La pavimentazione con motivo a stella iscritto in un ovale doveva essere simbolo della ritrovata centralità del luogo: l'ombelico del mondo, il posto ritenuto più sacro dagli antichi romani. Sul colle Capitolino (il più piccolo di Roma e fino al Medioevo chiamato anche colle Caprino, perché era usato per il pascolo delle capre) Michelangelo ridisegnò lo spazio rivolgendolo non più come in origine verso il Foro Romano, ma verso la Basilica di San Pietro, sede politica di allora, dandogli la forma di un trapezio rovesciato con il lato corto all'ingresso per amplificare le dimensioni dell'interno. Poi l'artista rifece il trucco ai due edifici che già erano lì - Palazzo Senatorio (di epoca medievale) e quello dei C conservatori (del 1400) - inoltre progettò Palazzo Nuovo (costruito, in seguito, nel XVII secolo) e aggiunse un'immensa rampa di accesso alla piazza, la Cordonata: una sorta di scalinata che potesse essere percorsa anche da uomini a cavallo, con larghi elementi trasversali in pietra (cordini) e che ancora collega il colle con la sottostante piazza dell'Aracoeli. E se oggi Palazzo Senatorio con la sua grande Torre Campanaria e orologio (ancora funzionante) è sede di rappresentanza del Comune di Roma e gli altri due palazzi ospitano i Musei Capitolini, ovvero il più antico museo pubblico del mondo (1471), partito con un raccolta di sculture antiche cui si aggiunse, circa tre secoli dopo, la Pinacoteca di soggetti prevalentemente romani.
I Musei Capitolini vantano collezioni che hanno uno stretto legame con la città di Roma, da cui proviene la maggior parte delle opere.
Sulla sinistra di piazza del Campidoglio Palazzo Nuovo ospita nel Gabinetto della Venere, la Venere Capitolina (da originale di Prassitele, IV secolo a.C.), ritratta in dimensioni leggermente superiori al vero con quell'indimenticabile gesto sensuale e insieme pudico delle braccia che coprono le armoniose forme del corpo nudo.
Nella Sala dei Gladiatori si ammirano invece il tenero abbraccio scultoreo tra Amore e Psiche e il commovente Galata Capitolino ritratto nell'estrema resistenza alla morte. E sempre sull'onda di grandi classici si può passare da atmosfere dionisiache ricordate anche dal famoso Fauno in marmo rosso, al centro della sala omonima, al candore evocato dalla Sala delle Colombe che prende il nome da quel magnifico mosaico fatto da minutissime tessere policrome che raffigura con sorprendente resa pittorica quattro volatili appollaiati su un vaso.
Non risparmia altrettante sorprese Palazzo dei Conservatori, sulla destra della piazza, sede dell'atto di fondazione dei Musei Capitolini, quando Papa Sisto IV donò alcune antiche statue in bronzo al popolo romano per ricordare la grandezza di Roma che il governo pontificio voleva rinnovare.
Da allora opere d'arte, sculture antiche e dipinti di grandissimo valore, furono raccolti in Campidoglio. A Palazzo dei Conservatori tra le tante meraviglie che comprendono anche il gruppo bronzeo della Lupa Capitolina, con i gemelli Romolo e Remo, si trovano l'originale della statua di Marco Aurelio a cavallo del 161-180 d.C., che è l'unica statua equestre giunta integra ai nostri giorni (al centro di piazza del Campidoglio c'è la sua copia), la testa colossale bronzea di Costantino (IV secolo d.C.), il Busto di Medusa di Gian Lorenzo Bernini.
Ricchissima anche la raccolta su tela: la Pinacoteca Capitolina conserva un'importante collezione di dipinti italiani e stranieri dal tardo Medioevo al Settecento. Tra questi, due pezzi indimenticabili: il Battesimo di Cristo di Tiziano e la Maddalena Penitente di Tintoretto.
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