|
Isola Tiberina |
Sull'isola Tiberina, che spezza la monotonia del fiume all'altezza di Ponte Garibaldi, il campanile con trifore e e colonnine della Chiesa di S. Bartolomeo all'Isola svetta verso il cielo come un faro: è il primo segnale, insieme all'attigua Torre Caetani, di una Roma medievale meno appariscente e famosa di quella imperiale, rinascimentale o barocca, ma egualmente presente nella città grazie alla testimonianza di più di 80 chiese, circa 50 torri e migliaia di imprevedibili vicoli, vicoletti, archi, scorci e tratti di edifici. Questa Roma discreta e segreta, a volte timidamente nascosta dietro stratificazioni urbanistiche di epoche successive, si può scoprire piano piano sopratutto nel quartiere di Trastevere, dove dopo l'anno Mille le possibilità idriche e di comunicazione offerte dal fiume resero possibili importanti fenomeni di ripopolazione.
|
S. Benedetto in Piscinula |
Lasciate alle spalle l'isola Tiberina e inoltratevi all'interno percorrendo via della Lungarina: la bella piazza in Piscinula si apre subito a ventaglio con il complesso delle Case Mattei, realizzate per la nobile famiglia romana tra il '200 e il '400 e restaurate in epoca fascista e con la chiesetta di S. Benedetto in Piscinula, che dietro una facciata rifatta nell'800 nasconde la sorpresa del campanile (XI secolo) più piccolo di Roma, di un interno romanico arricchito di affreschi originali e di un pavimento cosmatesco del XII secolo. In fondo alla piazza, invece, iniziano i vicoli. Girando a sinistra gli spazi si fanno sempre più stretti, e la storia incomincia a parlare con le atmosfere di piccoli edifici affastellati, terrazzi sovrapposti, portoncini raggiungibili con piccole scalette esterne, finestre ad arco e stralci di antichi bugnati evidenziati dal restauro. Non ci sono negozi. né confusione, né botteghe.
|
Basilica di S. Crisogono |
Si cammina in silenzio e sembra quasi che dalle antiche mura possano uscire all'improvviso madonne e messeri arrivati per magia da un secolo sbagliato.
Si procede fra mura antiche e rampicanti, finestre bifore e vasi di fiori, fino al vicolo dell'Atleta, così chiamato perché qui fu trovata una copia dell'Apoxyomenos di Lisippo (oggi nei Musei Vaticani), dove un altro spaccato medievale, questa volta ebraico, ritorna nella piccola casa medievale del XIII secolo da alcuni identificata come sinagoga di Nathan ben Jechiele nella sua elegantissima loggia ad arcate. Il vicolo è fuori dal tempo, stretto e contorto, tutta da assaporare senza fretta, perché poco più in là, nelle stradine successive, la normalità ricomincia piano piano a riapparire con passanti, piccoli alimentari, negozietti: La Cravatta di via S. Cecilia, dove da 50 anni si lavora a mano e su misura, gli atelier d'arte, la b>gallery, delizioso book bar con bistrò ed esposizioni al piano inferiore. Su piazza Santa Cecilia è doveroso fermarsi per scoprire la casa di Ettore Fieramosca (angolo piazza Mercanti), un bel complesso del XII secolo, e visitare la bella basilica dedicata alla Santa romana con le sue cospicue presenze medievali, il campanile del XII secolo, il ciborio di Arnolfo di Cambio, il Giudizio Universale di Pietro Cavallini, l'affresco abisidale con Cristo Tra Santi.Più in là, in via della Luce, c'è la possibilità di soste piacevoli: un assaggio nel Biscottificio artigiano Innocenti, un pò di relax in via San Francesco Ripa, da Lettere Caffé Gallery, musica, poesia, cafetteria, o da Big Mama, locale storico per la musica dal vivo.
|
piazza S. Maria in Trastevere |
Attraversato il trafficatissimo
viale Trastevere, che divide trasversalmente il quartiere, e lasciata alle spalle la
basilica di S. Crisogono, vero mix di stili con mosaici del XIII secolo e bellissimo campanile a 5 piani (del 1120 circa), ci si può nuovamente tuffare nei vicoli e scoprire la parte più turistica del quartiere. Via della Lungaretta è traboccante di anonime pizzerie al taglio, bancarelle piene di cianfrusaglie e borse taroccate, ma se si gira a sinistra le antiche atmosfere ritornano nei palazzetti piene di rampicanti e nelle finestre socchiuse da cui si intravedono soffitti a cassettoni e rifiniture in peperino d'epoca rinascimentale. Le bancarelle lasciano il posto a qualche bottega di ceramica e piccoli atelier d'arte, fino alla Libreria del Cinema di via Fenaroli, fondata dal regista Giuseppe Piccioni, che vi accoglie per un aperitivo fra libri, manifesti e dvd/vhs. Pochi passi, e la storia irrompe di nuovo con la famosissima
piazza di S. Maria in Trastevere. Siamo nel cuore di Trastevere e la basilica d'impianto medievale risplende come un gioiello. Impossibile non alzare gli occhi verso il bellissimo campanile romanico e i mosaici della facciata ricchi di tessere d'oro che luccicano al sole, entrare ad ammirare i soffitti lignei del Domenichino e i mosaici dell'abside completati da Piero Cavallini, e poi passeggiare per la piazza che d'estate si riempie di giovani con la chitarra intorno alla fontana, e spingersi ancora più in là, fino alla
piazzetta di S. Egidio.
|
Piazza Trilussa |
Provate a girare senza meta: tutt'intorno è un groviglio di vicoli con piccoli edifici che raccontano storie millenarie, e insieme di indirizzi pieni di colore: dalla boutique con le scarpe più stravaganti del mondo dell'artista libico
Joseph Debach al rifugio golosamente letterario di
Cioccolata e Vini, oltre 700 libri usati da leggere o comprare, più raffinatissimi abbinamenti di vino e cioccolatini di qualità. Dal bar senza nome che tutti conoscono sul delizioso incrocio con vicolo Bologna a
L'occasione di Angela Ferrugia, dove si possono provare/comprare vestiti d'altri tempi e rimanenze di sartorie. Dalla storica
Gelateria alla Scala al mitico laboratorio di clessidre, bussole e meridiane
Polvere di tempo di via del Moro, fino alla storica
Pasticceria Valzani, da 100 anni il più dolce di Trastevere. Pochi metri più in là nel
Forno di Renella, il pane viene ancora fatto come 200 anni fa sprigionando il profumo in tutto il quartiere. Si ripiega verso il Lungotevere, e in via Benedetto ecco l'ultima sorpresa: da un locale microscopico esce un gruppo di ragazzi stravaganti e festosi. E se l'insegna recita
Ma che siete venuti a fa', l'accoglienza è cordialissima con una scelta selezionata di birre artigianali tedesche e belghe. Poochi passi più in là, c'è
Piazza Trilussa, la più nota di Trastevere con l'enoteca Ferrara e l'happy hour di
Freni e Frizioni. E tornando su viale Trastevere, l'ultimo ricordo medievale con la
torre e il
palazzo degli Anguillara, che dal 1921 ospita la casa di Dante per promuovere lo studio e la divulgazione delle sue opere.
Nessun commento:
Posta un commento