Vico Equense |
La leggenda narra che furono le sirene di Scilla e Cariddi le prime creature a voler attraversare il Tirreno per tuffarsi nelle irresistibili acque della Penisola Sorrentina.
Questo luogo mitico non ha mai smesso i ammaliare generazioni di viaggiatori.
Da Vico Equense a Sant'Agnello
Da Vico Equense a Sant'Agnello
L'itinerario lungo la costa inizia da Vico Equense, il borgo ai piedi del Monte Faito (raggiungibile in funivia da Castellammare di Stabia) caratterizzato dai profili medievali del restaurato Castello Giusso e dall'inconfondibile Chiesa della Santissima Annunziata, uno dei rari esempi di architettura gotica della penisola.
Con vista sul mare e sul Vesuvio, le vicine Terme dello Scrajo offrono dal 1833 benefici trattamenti per la cura e la prevenzione delle patologie artroreumatiche, respiratorie, dermatologiche e ginecologiche.
Meta di Sorrento |
Il viaggio prosegue verso le località balneari di Meta, con le sue spiagge ampie e facilmente raggiungibili (la più bella è Marina di Alumuri), il centro storico punteggiato dalle antiche case dei marinai e degli armatori e la Chiesa della Santissima Annunziata, famosa per la sua cappella costruita completamente in tufo.
Segue Piano di Sorrento, terrazza naturale affacciata a strapiombo sul Golfo di Napoli, amata fin dall'età imperiale romana. Qui è bello curiosare tra le eleganti ville neoclassiche, da Villa Lauro a Villa Fondi de Sangro (sede del Museo Archeologico della Penisola Sorrentina Georges Vallet) o passeggiare nelle sue numerose frazioni, per esempio il villaggio dei pescatori di Marina di Cassano o il pittoresco borgo medievale di San Liborio.
Sorrento |
Tra i capolavori da non perdere a Piano, c'è la pavimentazione realizzata in cotto e maioliche nella Chiesa della Misericordia. Altro luogo vip della penisola, Sant'Agnello ha fatto innamorare artisti ed intellettuali di tutto il mondo alcuni dei quali hanno soggiornato nello storico Grand Hotel Cocumella.
Sorrento, la perla della penisola
Sorrento, la perla della penisola
La tappa successiva è Sorrento. Sicuramente da percorrere è Corso Italia, principale via dello shopping. Da vedere sono i ruderi della Villa Romana di Pollio Felice sul Capo di Sorrento (la località è oggi nota anche come Bagni della Regina Giovanna). Se i patiti della fotografia non si faranno sfuggire i colori del vecchio borgo di Marina Grande e il panorama della Villa Comunale Salve d'Esposito, gli amanti dell'arte troveranno imperdibili le collezioni del Museo Correale di Terranova e i pregevoli intarsi lignei esposti al Museo Bottega della Tarsia Lignea. A questo proposito, la Cattedrale dei Santi Filippo e Giacomo conserva uno scenografico coro ligneo finemente lavorato dagli abili maestri sorrentini del primo Novecento. Un'atmosfera quasi mistica, infine, avvolge le ultime due tappe: il Chiostro di San Francesco, uno dei monimenti più antichi di Sorrento a due passi dalla casa dove nel 1544 nacque il poeta Torquato Tasso, e l'Agruminato, il tipico giardino sorrentino aperto al pubblico in centro.
Il mare di punta Campanella e l'entroterra
Proseguendo lunga la penisola, poi, s'incontra Massa Lubrense, un comune che abbraccia 18 borghi collegati tra loro da oltre 100 chilometri si sentieri, da Sant'Agata dei due Golfi (frazione situata tra il Golfo di Salerno e quello di Napoli) fino alla Baia di Jeranto. Questa insenatura rocciosa incastonata tra Punta Campanella e Punta Penna, raggiungibile solo a piedi dalla piazzetta di Nerano (1,5 chilometri per 200 metri di dislivello), è il fiore all'occhiello dell'Area Naturale Marina Protetta di Punta Campanella. Estesa su una superficie di oltre 1500 ettari, oltre a rappresentare il top per i subacquei, con ripidi fondali, grotte e isolotti (dai tre chiamati Li Galli si narra che le sirene tentarono Ulisse con il canto), l'area preserva un paesaggio terrestre unico costellato dai resti di antiche ville romane e torri d'avvistamento costiere di origine saracena.
Non meno interessante della costa è l'entroterra della Penisola Sorrentina, che riserva diverse sorprese. Percorrendo la strada statale SS366 da Castellmmare di Stabia ad Amalfi, infatti, si susseguono paesi quali Gragnano, patria della pasta (interessante il tour proposto dal pastificio La Fabbrica della Pasta di Gragnano), Pimonte, ideale per escursioni nei suoi boschi di castagni, e Agerola, soprannominata la "Svizzera napoletana" per il clima fresco e la produzione di ottimi latticini. E ancora, sempre in alto rispetto al mare ma animati dal folclore delle sagre estive, ci sono i borghi di Lettere, famosa per il vino e per il suo castello medievale, Santa Maria La Carità e Sant'Antonio Abate, eccezionale location di una villa romana sepolta dall'eruzione vesuviana del 79 d.C.
Il mare di punta Campanella e l'entroterra
Li Galli |
Non meno interessante della costa è l'entroterra della Penisola Sorrentina, che riserva diverse sorprese. Percorrendo la strada statale SS366 da Castellmmare di Stabia ad Amalfi, infatti, si susseguono paesi quali Gragnano, patria della pasta (interessante il tour proposto dal pastificio La Fabbrica della Pasta di Gragnano), Pimonte, ideale per escursioni nei suoi boschi di castagni, e Agerola, soprannominata la "Svizzera napoletana" per il clima fresco e la produzione di ottimi latticini. E ancora, sempre in alto rispetto al mare ma animati dal folclore delle sagre estive, ci sono i borghi di Lettere, famosa per il vino e per il suo castello medievale, Santa Maria La Carità e Sant'Antonio Abate, eccezionale location di una villa romana sepolta dall'eruzione vesuviana del 79 d.C.
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