Quirinale |
E' ufficio e residenza del Presidente della Repubblica, accoglie cariche politiche da tutto il mondo, custodisce tesori dell'arte ma, sopratutto, è la "casa degli italiani". In vetta al suo colle omonimo (il più alto, in tutto 60 metri) il Quirinale guarda Roma proprio dove un tempo (IV secolo a.C.) sorgeva il tempo del Dio Quirino.
Qui 30 pontefici, quattro re e 11 presidenti della Repubblica si sono passati il testimone della storia in un crescendo edilizio che dall'originaria palazzina residenziale a due piani di papa Gregorio XIII (era il 1583) è esploso nell'incastro architettonico di oggi, simile a un affascinante gioco di scatole cinesi con cortili, logge, cappelle e appartamenti sontuosi come una reggia. Nonostante le apparenze, però, la sede di rappresentanza della suprema magistratura dello Stato è molto più vicina alla gente comune di quanto si possa pensare a una prima occhiata.
Cappella dell'Annunziata |
Proprio come succede in Inghilterra dove la residenza della regina è anche affollato museo, già da qualche anno il Quirinale ogni domenica apre le porte al pubblico con l'auspicio di far sentire i visitatori propri come a casa.
Più di 1000 le stanze zeppe di capolavori con firme altisonanti dell'architettura e della pittura del 1600 e del 1700. Molto più grande e più ricco di collezioni dell'Eliseo, di Buckingham Palace, delle regge nordiche e della Casa Bianca, il Quirinale eccelle soprattutto negli arazzi spettacolari per numero (sono 261), magnifici per fattura, realizzati anche su disegni del Bronzino e del Pontormo.
Meravigliosa poi la collezione di mobili antichi, prevalentemente di manifattura francese, ma anche italiana con pezzi di eccezionale importanza come gli arredi di Pietro Piffetti (il maggiore ebanista italiano) e il gruppo di poltrone con 12 segni dello zodiaco che proviene da Villa Pisani a Stra, opera dell'ebanista veneto Andrea Brustolon.
Sala degli Specchi |
E poi ci sono i dipinti antichi, gli affreschi (con il trionfo di Guido Reni nella Cappella dell'Annunziata), le tele moderne (di Giovanni Fattori e Ottone Rosai).
E ancora le porcellane (circa 38000 i pezzi occidentali), gli orologi (280, tutti funzionanti), 295 tappeti, 105 carrozze che rappresentano quasi la totalità dei tipi di carri prodotti dal tardo Settecento fino al primo Novecento.
Un tesoro che si ammira di sala in sala quando si percorre il piano nobile e si accede ad ambienti principeschi come la Sala degli Specchi ( trasformata dai Savoia in una sfarzosa "sala da ballo" con specchi e rivestimenti delle pareti in oro e bianco a porcellana) o il Salone delle Feste (dove si tiene il giuramento del nuovo governo e si allestisce la tavola in occasione dei pranzi di Stato). A incantare ci pensa anche la Scala del Mascarino (uno dei vertici dell'architettura romana del Secondo Cinquecento) dalla pianta ellittica e coronata da una lucernario da dove la luce naturale filtra nel vuoto centrale, creando suggestivi chiaro-scuri nel gioco con la penombra della gradinata.
Ma è la Cappella Paolina a raccontare quanto il Quirinale sia stato nel tempo ampliato a seconda delle diverse destinazioni d'uso nei secoli. I papi, per esempio, lo consideravano una sede alternativa ai palazzi del Vaticano ed è per questo che Papa Paolo V Broghese volle la cappella con le stesse caratteristiche architettoniche della Cappella Sistina. Sotto di lui il complesso arrivò a essere quasi completato. A quel tempo il colle romano era chiamato anche Monte Cavallo per la presenza dei Dioscuri: gruppo scultoreo della fontana al centro della piazza che rappresenta Castore e Polluce, patroni dei cavalieri.
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