venerdì 20 giugno 2014

Viaggio nella capitale di Zanzibar, Stone Town

Non c'è viaggio a Zanzibar senza almeno una visita a Stone Town, la parte più antica e affascinante di Zanzibar Town, la capitale dell'arcipelago situata sull'isola di Unguja. 
Un viaggio a Zanzibar parte sempre da qui, dal piccolo aeroporto cittadino, ma solamente il viaggiatore più avvezzo all'Africa potrebbe immaginare che in questo intricato e sgangherato groviglio di vie, in questa confusione umana, si nasconda una delle più belle e suggestive città dell'Africa orientale, come dimostra il suo inserimento da parte dell'UNESCO nella lista dei 100 siti storici del mondo da salvare. 

Viaggio nella storia

Un viaggio a Zanzibar è infatti, oltre a splendide spiagge e a una natura incontaminata, anche un viaggio nella sua ricca e antica storia che vede questo piccolo arcipelago protagonista dei principali fatti storici che hanno interessato l'Africa orientale. Non a caso Zanzibar è stato uno dei più floridi miti letterari dell'Occidente (da Rimbaud a Verne) oltre ad aver ricoperto nel tempo il ruolo di base commerciale portoghese per gli scambi fra Africa e Oriente, di residenza del sultano di Oman, di protettorato britannico e di simbolo della terribile situazione africana negli anni del post- colonialismo. Oggi la situazione politica è stabile e l'arcipelago, come dimostra la sua capitale, seppure con lento procedere, sta tornando a essere il gioiello che è stata in passato. 

Le case di corallo

Il viaggio nella capitale di Zanzibar inizia dalle sue caratteristiche abitazioni. Stone Town deve infatti il suo nome al largo utilizzo di corallo nella costruzione delle sue abitazioni. Il corallo è stato utilizzato in maniera massiccia per i muri e le fondamenta ed è stato lussuosamente decorato per travi, colonne e tutti gli altri elementi decorativi. Osservando i palazzi e le case, ormai pienamente recuperati dopo anni di sovvenzioni, si avverte la sensazione di passeggiare in una città emersa dalle acque del mare. Ci perdiamo nel labirinto di vicoli di Stone Town, ammirando i famosi portoni di legno decorati finemente in ottone; secondo la tradizione dell'isola la ricchezza del portone dell'abitazione era simbolo della potenza della famiglia che vi risiedeva. C'è quindi poco da meravigliarsi se questa barriere poste a proteggere abitazioni costruite nel XIX secolo, ovvero nel periodo di maggior ricchezza della città, siano di una magnificenza che lascia senza parole. 


Stone Town, città della musica

Girovagando fra questo vortice di carretti, biciclette, mercanti e donne avvolte in vestiti coloratissimi, si scorgono ovunque moschee e dimore incredibilmente affascinanti. Non mancano però altri edifici decisamente degni di nota, come ad esempio la chiesa anglicana, eretta nella piazza in cui si teneva il mercato degli schivi, prima dell'abolizione della schiavitù avvenuta nel 1873. Da non perdere anche il vicino mercato Darajani, con le sue casse cariche di frutta dai mille colori e profumi; molto interessante il Forte Arabo, oggi sede dello Zanzibar Cultural Centre, all'interno del quale si svolgono diversi spettacoli di danze e musica tradizionale. Musica che si può anche ascoltare con piacere sulla splendida e panoramica terrazza del Dhow Countries Music Academy, dalla quale si assiste al meraviglioso spettacolo del sole che tramonta sull'Oceano Indiano.
 Un viaggio a Zanzibar è anche un viaggio nella musica, e questo percorso trova in una piccola casa di Stone Town il suo punto di arrivo. In un edificio anonimo circondato da altri del tutto simili, nacque nel 1946 e visse per diversi anni Farrokh Bulsara, un ragazzo che passò alla storia con il nome d'arte di Freddy Mercury. Oggi nella casa natale del leggendario cantante dei Queen sorge un negozio di souvenir, ma una visita a questo luogo contribuisce a prendere maggiore coscienza del carisma che Stone Town, e tutto l'arcipelago di Zanzibar, esercitano da sempre sul mondo intero.
Ci avviciniamo al Centro Culturale Aga Khan, di particolare pregio architettonico, anche se a Stone Town sotto questo punto di vista spicca per la sua particolarità e bellezza il famosissimo Palazzo delle Meraviglie. Oltre al bianchissimo colonnato e ai suoi eleganti arredi, oggi esposti al Palazzo del Popolo, il Palazzo delle Meraviglie deve il suo originale nome a due particolarità che oggi potrebbero farci un po' sorridere. Alla fine dell'Ottocento, quando venne fatto costruire dal sultano Bargash, esso era infatti l'unico edificio in tutta l'isola a possedere l'elettricità e fu il primo di tutta l'Africa orientale a collegare due distinti piani attraverso un ascensore.

Le tartarughe giganti di Prison Island

Scorgiamo poco distante dalla costa una serie di isolotti; decidiamo così di imbarcarci e di approdare sulle spiagge di Prison Island. L'isola sarebbe dovuta servire per tenere in quarantena gli schiavi provenienti dall'Africa Nera prima che di essere venduti al mercato ma pare che l'abolizione di questa terribile tratta non consentì mai a questo isolotto di svolgere il compito che le era stato affidato. Oggi in questo incantevole luogo, trasformato in Parco Ma
rino, trovano rifugio le tartarughe giganti portate qui dalle vicine Seychelles: un incontro estremamente suggestivo che vale proprio la pena concedersi.
Un'avvertenza: se girando fra le spiagge vi potreste divertire ad ascoltare e magari ad accettare le proposte dei famosi beach boys, evitate il più possibile di farlo in città. Come in tutto il mondo la città indurisce le persone e a volte un divertente colloquio può trasformarsi in un'esperienza non sempre entusiasmante. 

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