venerdì 25 aprile 2014

Il Lago del Salto, incontro tra storia e natura

Lago del Salto
Il Lago del Salto con i suoi incantevoli paesaggi naturali e i numerosi borghi lungo il suo perimetro, offre interessanti opportunità di svago sia a chi è interessato al turismo plenair e ad escursioni naturalistiche​, sia a chi preferisce passeggiare tra deliziosi borghi ricchi di arte e di storia. 
Il lago del Salto è il bacino artificiale più grande del Lazio, situato a circa 535 metri di quota. Le sue coste si snodano lungo un perimetro di 57 km, dischiudendo alla vista un’incantevole varietà di paesaggi: coste frastagliate, insenature e fiordi, valli scavate da torrenti. Il movimento delle acque, con le sue variazioni di livello, genera i caratteristici calanchi lungo le sponde. Un paesaggio meraviglioso, unico in Italia. I due versanti del lago sono nettamente diversi: su quello esposto a sud-ovest, si addensano i paesi e i campi coltivati, mentre quello esposto a nord-est è più solitario e coperto da boschi di querce e castagneti. 
Petrella del Salto
Abbracciare tutto il Salto con uno sguardo è dunque impossibile, tuttavia dalla diga, che si trova all’estremità nord-occidentale, in località Santa Lucia, si ha una buona vista sul bacino le cui acque turchesi paiono perdersi in lontananza, scomparendo all’orizzonte. Da qui la strada corre a zig zag lungo gli argini, segue le insenature, passa su tanti piccoli ponti, per tagliare il lago all’altezza di Fiumata.
Marcetelli
I paesi rivieraschi sono quattro: Borgo San Pietro, Teglieto (patria del brigante Viola), Fiumata e Sant’Ippolito. Furono tutti inghiottiti dalle acque del Salto e ricostruiti a monte, sulle rive, ma hanno continuato a vivere a stretto contatto con il lago. Ancora oggi, quando le acque si ritirano, i vecchi paesi sembrano voler riemergere dal fondo dell’acqua e vi è chi si inoltra, sfidando il freddo (l’acqua ha una temperatura di 10°C) e il buio, per visitarne i resti sommersi. Di Borgo San Pietro si sono salvati gli affreschi della scuola di Giotto che ornavano una cappella del duecentesco Monastero delle Clarisse. I capolavori furono staccati e ricomposti nel nuovo edificio insieme alla cappella, ricostruita pietra su pietra.  Un’escursione in questa zona del lago sarà ripagata, oltre che dalla visione di stupendi paesaggi di verde e azzurro, dalla scena del tutto singolare del campanile dell’antica chiesa che emerge dalle acque.

Biodiversità

La più visibile è l’avifauna. Anatre, aironi e limicoli frequentano le aree dei laghi del Cicolano, in particolare durante i passi e nei mesi invernali. Tuttavia la maggioranza delle specie animali che frequentano la zona è legata agli ambienti più diffusi, cioè quelli forestali. Querceti a caducifoglie, misti ad aceri, castagni, carpini e, più in alto, il manto omogeneo delle faggete, rappresentano infatti un notevole serbatoio di biodiversità. I settori più vetusti del bosco ospitano insetti rari e bellissimi, come i coleotteri Rosalia alpina e Cerambyx cerdo. L’avifauna comprende, tra gli altri, poiane e sparvieri, ghiandaie, cince, picchi rossi maggiori e picchi verdi. La presenza del lupo nella zona è legata a doppio filo all’aumento del cinghiale, sua preda d’elezione nell’area appenninica. Sporadici gli avvistamenti dell’orso, l’altro grande protagonista degli elenchi faunistici delle montagne del centro Italia. 

Gastronomia

A Marcetelli, da gustare sono i Ciacamarini, mentre in quasi tutti i paesi della zona, da assaggiare è la Pizza Ricresciuta di Pasqua, ottenuta lavorando una seconda volta la pasta di pane già lievitata, incorporando nuova farina, uova, ricotta profumata con un goccio di mistrà, scorza di limone e cannella.

Borgo San Pietro
Compiendo un giro intorno al lago, s’incontrano quattro paesi rivieraschi: Borgo San Pietro, Teglieto (patria del brigante Viola), Fiumata e Sant’Ippolito. Furono tutti inghiottiti dalle acque del Salto e ricostruiti a monte, sulle rive, continuando a vivere a stretto contatto con il lago. Ancora oggi, quando le acque si ritirano, i vecchi paesi sembrano voler riemergere dal fondo dell’acqua: molto suggestiva è la vista del campanile dell’antica Chiesa di Borgo San Pietro che emerge dalle acque. In quest’ultima località, sono stati salvati gli affreschi della scuola di Giotto che ornavano una cappella del duecentesco Monastero delle Clarisse. I capolavori furono staccati e ricomposti nel nuovo edificio insieme alla cappella, ricostruita pietra su pietra.
Da non perdere è anche Petrella Salto. Nel centro storico del paese, d’impianto medioevale, sono da vedere il cinquecentesco Palazzo Maoli, la Casa in Piazza della Chiesa, il Palazzo Baronale (sec. XIV) e il Palazzo Mareri. La Chiesa parrocchiale di Sant’Annunziata ha un bel portale del ‘400. Dopo aver visitato il centro storico, non si può fare a meno di salire alla Rocca della Petrella, appartenuta alla potente famiglia Mareri, legata alla tragica vicenda di Beatrice Cenci. Suggestivo è anche il piccolo borgo di Fiamignano, con le sue vecchie case in pietra e con una magnifica vista sul Velino che appare tra un vicolo e l’altro. Sul versante opposto del lago, una visita merita Marcetelli, antico borgo medievale, posto alle pendici del Monte Navegna. La zona offre anche numerose opportunità di praticare attività sportive​​.

Come arrivare

In auto: da Roma, Autostrada A24 Roma - L’Aquila - Teramo, uscita Valle del Salto, poi prendere la SR 578 verso Petrella Salto, Borgo San Pietro, Fiumata e poi la SP 67 fino al lago del Salto. Oppure Autostrada A1 Firenze – Roma, uscita Fiano Romano (prima della barriera di Roma-Nord), poi la SS 4 Salaria in direzione Rieti, poi la SS 578 e la SP 67 fino al lago.

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