Il Cisternone, sottostante piazza S. Anna a Formia, è una delle più grandi strutture idrauliche romane a pianta irregolare sotterranee giunte sino a noi, lunga 65 metri, larga 25 e con oltre 60 grandi pilastri alti sei metri e mezzo.
Costruito probabilmente nel I secolo a.C., quando l’espansione della città e la costruzione di edifici pubblici necessitò di un acquedotto, era collocato sulla sommità dell'Arce, oggi quartiere Castellone, lungo il lato interno della primitiva cinta di fortificazione e fungeva da centro di raccolta dell'acqua proveniente dalle colline sovrastanti S. Maria la Noce e che da qui veniva ridistribuita tramite un ingegnosa rete idrica.
Con un percorso in pendenza, data la morfologia del territorio, da quota m 217 s.l.m., la condotta si portava, dopo un primo tratto interrato di 1450m, a ridosso della cinta urbana in prossimità dell’attuale piazza S. Erasmo, a quota m 54 s.l.m.; da qui, con un tratto probabilmente su arcate, raggiungeva piazza del Castello, dove avveniva l’immissione nella cisterna attraverso fistulae situate nel soffitto.
Due valvole bronzee ne tregolavano il flusso, probabilmente sono i due “leoni bronzei” a cui si ri
La struttura, pefettamente conservata, è suddivisa da file di pilastri in quattro navate coperte da volta a crociera aperta.
La superficie, per quanto può vedersi oggi è di 1200m2, la capacità di 7000m3.
Esso fu costruito appoggiando il lato più lungo all’interno delle mura poligonali.
Sulle sue volte ciclopiche sono state costruite quattro strade e undici case.
Dal bacino di raccolta, tramite un'articolata rete di distribuzione, l'acqua veniva fornita agli edifici pubblici (terme, fontane, ninfei) e privati (residenze, botteghe artigianali, impianti commerciali) della citta' di pianura.
Queste fonti furono nuovamente utilizzate dai Borboni a metà Ottocento, con un acquedotto che dalla Valle di S. Maria la Noce riforniva una fontana sotto la Torre di Castellone e la Villa reale Caposele.
Ci sono voluti cinque anni per portare questo grandissimo serbatoio al suo antico splendore, attraverso un'opera di restauro consistente nello svuotamento di seimila metri cubi di terra e liquami che nel corso dei secoli passati avevano preso il posto dell'acqua.
Il Cisternone fa da epicentro per un giro archeologico che comprende i due Criptoportici della Villa comunale recentemento scoperti, l'Antiquarium aperto nel 1997, i ninfei sulla spiaggia di Caposele, la 'domus' di Cicerone ubicata sotto la Villa Rubino, la 'torre' che la tradizione indica come il sepolcro ciceroniano' e Villa Mamurra nel sito di Gianola.
Con un percorso in pendenza, data la morfologia del territorio, da quota m 217 s.l.m., la condotta si portava, dopo un primo tratto interrato di 1450m, a ridosso della cinta urbana in prossimità dell’attuale piazza S. Erasmo, a quota m 54 s.l.m.; da qui, con un tratto probabilmente su arcate, raggiungeva piazza del Castello, dove avveniva l’immissione nella cisterna attraverso fistulae situate nel soffitto.
Due valvole bronzee ne tregolavano il flusso, probabilmente sono i due “leoni bronzei” a cui si ri
La struttura, pefettamente conservata, è suddivisa da file di pilastri in quattro navate coperte da volta a crociera aperta.
La superficie, per quanto può vedersi oggi è di 1200m2, la capacità di 7000m3.
Esso fu costruito appoggiando il lato più lungo all’interno delle mura poligonali.
Sulle sue volte ciclopiche sono state costruite quattro strade e undici case.
Dal bacino di raccolta, tramite un'articolata rete di distribuzione, l'acqua veniva fornita agli edifici pubblici (terme, fontane, ninfei) e privati (residenze, botteghe artigianali, impianti commerciali) della citta' di pianura.
Queste fonti furono nuovamente utilizzate dai Borboni a metà Ottocento, con un acquedotto che dalla Valle di S. Maria la Noce riforniva una fontana sotto la Torre di Castellone e la Villa reale Caposele.
Ci sono voluti cinque anni per portare questo grandissimo serbatoio al suo antico splendore, attraverso un'opera di restauro consistente nello svuotamento di seimila metri cubi di terra e liquami che nel corso dei secoli passati avevano preso il posto dell'acqua.
Il Cisternone fa da epicentro per un giro archeologico che comprende i due Criptoportici della Villa comunale recentemento scoperti, l'Antiquarium aperto nel 1997, i ninfei sulla spiaggia di Caposele, la 'domus' di Cicerone ubicata sotto la Villa Rubino, la 'torre' che la tradizione indica come il sepolcro ciceroniano' e Villa Mamurra nel sito di Gianola.
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