domenica 14 luglio 2013

Abbazia Benedettina di Montecassino

LA STORIA

Il monastero di Montecassino, fondato da S. Benedetto verso l'anno 529 dell'era cristiana, sorse sulla base di una preesistente fortificazione romana del municipio di Casinum; su questo monte si esercitava ancora il culto pagano in un tempio dedicato ad Apollo e vi era un boschetto sacro con annessa area per i sacrifici.Reso illustre dalla prodigiosa vita e dal sepolcro del suo fondatore, Montecassino ha vissuto lungo i secoli una feconda storia di santità, di cultura e di arte, che lo ha reso celebre nel mondo intero.
Distrutto verso l'anno 577 dai Longobardi del duca beneventano Zotone, il monastero rinasce agli inizi del sec. VIII per opera del bresciano Petronace su mandato di papa Gregorio II.S'inizia per l'abbazia cassinese un periodo di grande splendore: vi accorrono il monaco sassone Villibaldo, il monaco Sturmio discepolo di S. Bonifacio, fondatore di Fulda e del monachesimo tedesco, il duca Gisulfo II di Benevento, Carlomanno fratello di Pipino, Ratchis re dei Longobardi, Anselmo futuro abate di Nonantola; nel 787 vi giunge Carlo Magno, che rilascia ampi privilegi. Nell'883 i Saraceni invadono il monastero, lo saccheggiano e lo danno alle fiamme. Trovano la morte in questa circostanza numerosi monaci ed il santo abate Bertario, fondatore della Cassino medioevale
Durante il sec. XI si succedono grandi abati: Teobaldo, Richelio, Federico di Lorena, che sarà poi papa con il nome di Stefano IX: essi elevano Montecassino a livelli di grande prestigio in campo ecclesiastico e politico, con un apice che verrà raggiunto con l'eccezionale personalità dell'abate Desiderio.Amico e collaboratore di papa Gregorio VII nella lotta per la libertà della Chiesa, Desiderio abate e cardinale ne diverrà il successore con il nome di Vittore III: durante il suo abbaziato viene ricostruita splendidamente la Basilica, e il monastero si arricchisce di codici miniati, mosaici, smalti, oreficeria liturgica di fattura orientale.
Nel 1349 avviene la terza distruzione a causa di un terremoto: dello stupendo edificio fatto erigere dall'abate Desiderio non restarono che poche mura.
Nella ricostruzione successiva varie sono le aggiunte e gli abbellimenti, che danno al monastero la grandezza e la monumentalità pervenuta a noi fino al 15 febbraio 1944, quando nella fase finale della seconda guerra mondiale, Montecassino venne a trovarsi sulla linea di scontro degli eserciti: il luogo di preghiera e di studio, divenuto in circostanze così eccezionali anche asilo pacifico di centinaia di inermi civili, fu, nello spazio di tre ore, ridotto a un cumulo di macerie, sotto le quali trovarono la morte molti dei rifugiati.
Quanto oggi si vede è stato riedificato sull'antico modulo architettonico, secondo il programma del benemerito abate Rea: "dove era, come era".
Le varie opere di ricostruzione hanno avuto la durata di un decennio e sono state esclusivamente finanziate dallo Stato italiano.
Dopo tante vicende, Montecassino può veramente raffigurarsi con l'immagine simbolica di una quercia, che benché schiantata dalla bufera, rinasce sempre con intatto vigore: "succisa virescit".

IL MUSEO

Uscendo dalla Basilica, a destra è l'ingresso del museo , di rilevante importanza per la storia artistica di Montecassino.
Tra le colonne del porticato si poAll'ingresso sono sistemati pannelli di una mostra sull'evoluzione della scrittura, in particolare di quella beneventana tipica di Montecassino, dalle epigrafi ai documenti. ssono ammirare capitelli medievali del sec. VIII e IX e resti di colonne di ville della Casinum romana.
Il Museo è sorto nel 1980 in occasione delle celebrazioni del XV centenario della nascita di S. Benedetto: determinanti sono stati l'interessamento ed il contributo della Regione Lazio - Assessorato alla Cultura.
Il percorso della visita è a senso unico e le varie sezioni sono contrassegnate dalle lettere progressive dell'alfabeto.
Si può scegliere direttamente la sala da visitare cliccando sui riferimenti sottostanti.
Una volta entrati in un luogo, lo si può visitare e ci si può spostare in altri luoghi adiacenti, oppure si può tornare a questo indice e fare riferimento ad esso.

LA VITA MONASTICA

Da oltre XV sec. la vita dei monaci benedettini è sostenuta fondamentalmente da due pilastri: la preghiera e il lavoro.
La preghiera segna i ritmi della giornata del monaco che, secondo l’insegnamento di san Benedetto, “non deve anteporre nulla all’amore di Cristo”. Essa costituisce la linfa vitale per tutta la vita spirituale. Paolo VI, nel discorso tenuto a Montecassino il 24 ottobre 1964, così si espresse:
“La Chiesa e il mondo, per differenti ma convergenti ragioni, hanno bisogno che S. Benedetto esca dalla comunità ecclesiale e sociale, e si circondi del suo recinto di solitudine e di silenzio, e di lì ci faccia ascoltare l'incantevole accento della sua pacata ed assorta preghiera, di lì quasi ci lusinghi e ci chiami alle sue soglie claustrali, per offrirci il quadro di un'officina del "divino servizio", d'una piccola società ideale, dove finalmente regna l'amore, l'obbedienza, l'innocenza, la libertà dalle cose e l'arte di bene usarle, la prevalenza dello spirito, la pace, in una parola, il Vangelo”.
La comunità si riunisce sette volte al giorno per esprimere lode al Signore:

h. 5,00 Sveglia
h. 5,30 Ufficio delle letture
h. 6,40 Lodi
h. 7,00 Messa
h. 12,45 Sesta
h. 14,00 Nona
h. 16,00 Vespri
h. 19,15 Lectio Divina
h. 21,00 Compieta

L’altro pilastro della vita monastico è costituito dall’assumere un serio impegno lavorativo. S. Benedetto, nella Regola, afferma energicamente che “l’ozio è il nemico dell’anima”. In un secolo in cui il lavoro era riservato agli schiavi, egli, ricalcando l’esperienza di S. Paolo, intuì il potenziale nobilitante dell’impegno umano. Nei secoli i monaci si sono dedicati alle più svariate attività, sempre nell’atteggiamento di collaborazione all’opera creatrice di Dio.
Oggi ogni figlio di S. Benedetto, restando fedele allo spirito del suo fondatore, si impegna nel lavoro finalizzato all’edificazione comunitaria e individuale. In modo specifico a Montecassino i monaci si dedicano alla produzione di icone, alla legatoria dei libri, all’accoglienza dei pellegrini e ai vari lavori di cui necessita la comunità. Grande spazio viene dato alla valorizzazione e diffusione della cultura e dell’arte. Diversi monaci dedicano il loro tempo alla direzione della biblioteca e dell’archivio, alla pubblicazione di studi e monografie, all’organizzazione di manifestazioni culturali (mostre, concerti, convegni, ecc.).

OSPITALITÀ

La foresteria della comunità di Montecassino consente a coloro che cercano un clima di pace e raccoglimento di trascorrere alcuni giorni di ritiro, dove poter condividere con la comunità la preghiera liturgica nella lode gratuita al Signore e nell’ascolto della Parola di Dio. L'ospitalità è solo di carattere spirituale.

LE VISITE GUIDATE

Le visite guidate nell'Abbazia di Montecassino si svolgono tutti i giorni dell'anno (ad esclusione del 25 Dicembre) durante gli orari di apertura del Monastero al pubblico in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo. Solo per i giorni di Pasqua e di Capodanno è consigliabile verificarne la disponibilità con largo anticipo.
Orari visite:

• ora solare: 9.00-12.30; 15:30-17:10
• ora legale: 9.00-12.30; 15:30-18:10

Le visite guidate con il personale dell’Abbazia durano circa un’ora e sono rivolte a singoli viaggiatori, gruppi organizzati, associazioni, tour operator, parrocchie e scuole.
Il servizio comprende la visita dei chiostri, della Basilica e della Parte antica del monastero, altrimenti chiusa al pubblico, che si salvò dal bombardamento del 1944. Qui è possibile ammirare:

• La Cella di San Benedetto
• La Roccia dei Miracoli
• Lo Scalone delle epigrafi
• I resti delle mura romane e medioevali.
L’ufficio guide, posto proprio all’interno delle mura monastiche, garantisce la costante disponibilità di un efficiente e personalizzato servizio guida.

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