mercoledì 22 luglio 2015

Monastero di Santa Scolastica e del Monastero del Sacro Speco di San Benedetto in Subiaco

Storia

Ingresso abbazzia
San Benedetto fondò nella valle sublacense dodici cenobi, abitati da altrettanti monaci. Egli andò a vivere in un luogo poco distante, situato nella villa neroniana, posta sulla riva destra dell’Aniene: questo fu il primo monastero, che si chiamò “San Clemente”. 
San Benedetto dedicò a papa Silvestro un altro monastero, che più tardi si chiamerà “Santa Scolastica”. Nel IX secolo fu distrutto dai Saraceni: papa Gregorio IV lo riedificò, Leone IV lo completò e Benedetto VII lo consacrò col nome di San Benedetto e Santa Scolastica. 
Nel X secolo, sotto l’abate Leone III, fu costruita una grande e nuova chiesa in stile romanico. Nel secolo XI l’abate francese Umberto edificò il campanile, il dormitorio dei monaci, una sala comune riscaldata e una parte del chiostro con colonne di marmo. 
Abbazia di Santa Scolastica, veduta
Successivamente Giovanni V, considerato l’abate più grande tra tutti gli abati di Subiaco, dotò il monastero di altri locali, che divennero ancora più numerosi sotto l’abate Romano. 
In questo periodo prese vita il monastero di San Benedetto, ad opera del Beato Palombo che chiese a Romano il permesso di dimorare, come eremita, presso la “sacra grotta”; altri si avvicinarono a lui e, alla fine del XII secolo, si impiantò il primo cenobio, con un priore dipendente dall’abate della sottostante abbazia. 
Vi furono, quindi, due monasteri e un’unica comunità (salvo l’interruzione dal 1739 al 1853), che i papi seguirono con grande cura, li beneficarono generosamente e spesso in essi soggiornarono. 
Tra questi ricordiamo Innocenzo III, Gregorio IX e Alessandro IV. In seguito ad un fatto increscioso, gli abati furono eletti dalla Curia romana: non sempre ciò fu conveniente, tanto che i monaci diminuirono di numero e tra essi vi furono molti nobili, figli cadetti, obbligati ad entrare in monastero e, perciò, insofferenti. 
Monastero di San Benedetto
Nel 1363 fu eletto abate Bartolomeo III, di Siena, che, non riuscendo a ridurre a disciplina i monaci, espulse quelli più indocili e invitò altri, di nazioni diverse, a venire a Subiaco. I Tedeschi accorsero e dal 1364 ai primi decenni del 1500 a Subiaco ci fu una comunità europea. Tra il XIV e il XV secolo l’abbazia fu intitolata a Santa Scolastica e il monastero dello Speco si chiamò “San Benedetto”. 
Tra i monaci tedeschi arrivarono anche due chierici tipografi Corrado Sweynheym e Arnoldo Pannartz, che, nel 1464, introdussero l’arte della stampa. Nel 1456 nei monasteri di Subiaco fu disposto l’istituto della Commenda; sui monaci, cioè, doveva vigilare un ecclesiastico di nomina pontificia. 
Nel 1514 gli abati furono temporanei ed eletti dal capitolo generale della Congregazione Cassinese, della quale i due monasteri erano entrati a far parte. Sotto i Giacobini i monaci dovranno andarsene dall’ottobre 1798 all’ottobre 1799 e sotto Napoleone per cinque anni. Nel 1850 Pio IX chiamò a Subiaco Pier Francesco Casareto con monaci liguri, che riportarono la comunità ad una sequela più rigorosa. 
Nel 1915 la commenda fu soppressa. Nel 1944 Subiaco subì i danni della guerra, benché limitati e senza vittime. Oggi è un punto di riferimento per tutti coloro che, sulle orme di San Benedetto, vogliono “cercare Dio”.

Monastero di Santa Scolastica

Rupe sovrastante il Cortile
Dei dodici monasteri voluti da San Benedetto nella valle sublacense, l’unico sopravvissuto ai terremoti e alle distruzioni saracene fu quello di Santa Scolastica, che, sino alla fine del XII secolo, fu il solo monastero di Subiaco.In origine si chiamò “Monastero di San Silvestro”, successivamente (IX secolo) fu detto “Monastero di San Benedetto e di Santa Scolastica” e nel XIV secolo prese il nome attuale. Si presenta come un complesso di edifici costruiti in epoche e stili diversi: un ingresso, sul quale figura la scritta “Ora et Labora”, con strutture del XX secolo, introduce nel primo chiostro o “Chiostro Rinascimentale” del secolo XVI, dal quale si passa in un secondo chiostro o “Chiostro Gotico” del secolo XIV ed, infine, in un terzo, detto “Chiostro Cosmatesco”, del secolo XIII. Il Campanile è del XII secolo e la Chiesa attuale è della fine del 1700, l’ultima di ben cinque chiese stratificatesi lungo i secoli. 
Il monastero ebbe il periodo di maggiore splendore tra il secolo XI e il secolo XIII. Nel 1465 i due chierici tedeschi A. Pannartz e C. Sweynheym vi impiantarono la prima tipografia italiana, che arricchì la Biblioteca, già esistente, di incunaboli e di libri di grande valore.
La Biblioteca è oggi situata sul lato nord del Chiostro Gotico, mentre il Refettorio si trova nel lato ovest del Chiostro Cosmatesco, un tempo sormontato dal Dormitorio. 
Il monastero di Santa Scolastica si trova ad est di Subiaco, a 510 metri di altezza, ed è disposto longitudinalmente e parallelamente alla valle, dove, per secoli, vissero nella contemplazione e nella preghiera, eremiti e monaci, che le meritarono il nome di “valle santa”.

Monastero di San Benedetto

Pio II, visitando il Monastero di San Benedetto nel 1461, lo definì “nido di rondini”. 
Incassato nella roccia a strapiombo sulla valle sottostante, tale appare al visitatore che percorre il Bosco Sacro. Pareti, volte e scale, perfettamente integrate nella pietra cui si appoggiano, con la loro irregolarità, garantiscono un’autentica suggestione in chi si avvicina per visitarlo. 
Composto da due Chiese sovrapposte e da Cappelle e grotte, interamente affrescate in epoche diverse, costituisce un monumento unico, per bellezza e spiritualità, tra quanti la storia della Chiesa e dell’Arte hanno abbondantemente dotato il nostro Paese.

Notizie Utili

Orario delle visite: 9.30 - 12.15;  15.30 - 18.15
Orario sante messe: giorni festivi: h 10.00 (solenne con canti gregoriani), h 16.30 -  giorni feriali: h 7.45 (cantata)
Le visite nel Monastero di Santa Scolastica sono accompagnate guide del monastero

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