mercoledì 6 maggio 2015

POMPEI, LA CITTÀ SEPOLTA

Scavi di Pompei
Pompei, scavata per circa quattro quinti del suo territorio  urbano,  è  il  sito  archeologico più suggestivo e famoso del mondo.  Il  centro romano  che  si  visita oggi è in realtà "figlio" di un altro, più antico,  fondato  all'inizio  del VI secolo a.C. dagli Osci, genti italiche cui si sovrapposero successivamente i Sanniti.
La  città  italica  ha  lasciato  moltissime tracce di sé. L’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. seppellì la città sotto una coltre di cenere e lapilli  spessa  6-7  metri.  La  maggior parte degli abitanti, fuggiti dalle case, trovarono la morte sul litorale. I pochi rimasti, nella vana speranza di salvarsi nei sotterranei  delle abitazioni,  morirono asfissiati: i calchi dei loro corpi in agonia, ottenuti colando gesso liquido nelle cavità lasciate dai corpi nello strato di cenere, sono una commovente testimonianza della tragedia. 
Capitolium
Passeggiare per gli scavi pompeiani è un’esperienza unica. 
E’ come compiere un viaggio nel tempo: si respira l’atmosfera  della vita  nell’antichità, quella pubblica,  e soprattutto  quella  privata. L’aspetto  più sorprendente  infatti  è l’alto numero di case, lussuose o umili, conservate con tutto il corredo di botteghe, osterie, forni. 
Ancora più impressionante il fatto che molte suppellettili, nonostante gli anni passati, siano rimaste intatte, permettendoci di penetrare gli aspetti più intimi della vita degli antichi. 
D’estate la Soprintendenza Archeologica  di Pompei,  in  collaborazione con la Regione Campania e l’Assessorato  ai  Beni  Culturali, organizza passeggiate notturne negli scavi. 
Lungo il percorso vengono svelati i luoghi più suggestivi della Pompei notturna, con il sottofondo delle musiche di Ennio Morricone. Uno spettacolo multimediale ricostruisce le drammatiche fasi dell’eruzione.
Tempio di Vespasiano
Il Foro era il centro politico, amministrativo  e commerciale  della  città:  una grande  piazza rettangolare  (38x142 metri), pavimentata in travertino e cinta su tre lati da un porticato. Sulla piazza si affacciano il Capitolium (il tempio dedicato a Giove), il Tempio di Apollo, costruito attorno al III sec. a.C. e formato da un portico con 48 colonne ioniche, e la  Basilica,  il  più  importante  edificio pubblico,  sede  del  tribunale  e  centro della vita economica.
Sul Foro si affacciano anche il Tempio di Vespasiano, dedicato al culto imperiale, i Granai dove si raccoglievano i cereali per la vendita, e il Macellum, il mercato coperto dei generi alimentari freschi, come carne e pesce, con tabernae (cioè botteghe) all’interno. Vicino si trovano le Terme del Foro, divise in sezione maschile e femminile, con  il  riscaldamento  centrale  in  comune.
Casa del Fauno
La più importante arteria cittadina era la via dell’Abbondanza (il nome è moderno, come tutti quelli di Pompei), su cui si affacciavano botteghe artigiane, osterie, locande,  tintorie.
Su  questa strada  si trovano le Terme Stabiane, il più antico impianto pompeiano. Vicino c’è il notissimo lupanare, un edificio a due piani la cui destinazione è rivelata da esplicite pitture erotiche e dai graffiti. 
Tra le abitazioni, la casa del Fauno è la più bella per l’eleganza delle sue architetture e per i famosi mosaici che la impreziosivano come quello raffigurante “La battaglia di Alessandro e Dario”, un capolavoro oggi  al  Museo  Archeologico  di Napoli.
La casa dei Vettii è celebre per gli splendidi affreschi che adornano le pareti; apparteneva a due mercanti, Aulo Vettio Restituto e Aulo Vettio Conviva.  Dalla casa di Menandro, che deve il suo nome a una pittura raffigurante il commediografo greco Menandro, proviene una ricchissima collezione di suppellettili d’argento  di  qualità  eccezionale  (oggi  al Museo Archeologico di Napoli). 
Villa dei Misteri
Uno dei più importanti edifici di Pompei è la Villa dei Misteri, celebre soprattutto per i suoi dipinti. 
Il più conosciuto è il grandissimo affresco che dà il nome alla casa: ventinove figure a grandezza naturale raffigurate  a colori vivaci su  fondo  rosso, forse  una  scena d’iniziazione al  culto dionisiaco o ai misteri orfici. 
Al Foro si contrappone il quartiere dei teatri, cuore pulsante delle attività culturali e religiose pompeiane, realizzato nel II secolo a.C. Nel quartiere dei teatri sono tornati alla luce il Teatro Grande, dove d’estate si organizzano spettacoli, ed il piccolo Odeion. Vicino, il bel Tempio di Iside. Un’epigrafe dimostra che l’Anfiteatro, che ospitava giochi tra gladiatori e lotte con gli animali, è il più antico tra quelli che conosciamo. 
Accanto  all’Anfiteatro  c’è  la  Palestra Grande, costruita sotto Augusto e usata per gli esercizi ginnici. Consiste in una vasta area quadrata circondata da portici, con al centro una piscina attrezzata anche per i tuffi. 
Tempio di Iside
Particolarmente  emozionante  al  tramonto la visita alla via dei Sepolcri, la strada fiancheggiata da monumenti funebri che conduceva verso Ercolano. La visita agli scavi di Pompei richiede almeno una giornata.
Oggi Pompei è una moderna realtà con le  sue strutture  turistiche,  alberghi, campeggi, ristoranti, pizzerie, bar, pub e negozi  vari.  
E’ una  città  cosmopolita, meta di un notevole flusso turistico dall’Italia e dall’estero. Molti di questi turisti che soggiornano in città non solo la visitano,  ma  la  utilizzano  anche  come base per le loro escursioni, nelle tante e vicine località turistiche, facilmente raggiungibili sia con il proprio veicolo che con il trasporto pubblico. 
Con decreto del 1997 Pompei è stata iscritta nell’albo dei  siti  che  sono  ritenuti  Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO.
Vicino  Pompei,  all’interno  dell’attuale territorio comunale di Torre Annunziata, a Oplontis, antico quartiere suburbano di Pompei, distrutto dall’eruzione del 79 d.C., è stata ritrovata una villa forse appartenuta  a  Poppea  Sabina,  seconda moglie dell’imperatore Nerone. 
Si tratta di uno dei più grandiosi e meglio conservati esempi di villa d’otium (metà del I sec.  a.C.). In parte  abbandonata  all’epoca dell’eruzione, perché in restauro a causa del terremoto del 62 d.C., la villa per la decorazione e la bellezza del panorama non aveva nulla da invidiare alle residenze imperiali. L’apparato decorativo di sculture e splendidi affreschi è strabiliante.

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